I carabinieri stanno indagando su quanto accaduto oggi in via dell’Epomeo a Napoli, dove in un agguato è stato ferito a morte Renato Di Giovanni, ex promessa della squadra della sua città e con un passato nella Giovanili del Napoli. Stando a quanto riportato da RaiNews.it, quanto avvenuto sembrerebbe essere un vero e proprio agguato di stampo camorristico. La vittima aveva precedenti per spaccio di droga ed era sottoposto all’obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Le indagini in corsa starebbero cercando di ricostruire i presunti legami esistenti tra Renato Di Giovanni e la malavita organizzata. Sebbene avesse un grande talento nel calcio, da tutti riconosciuto, il giovane, come riporta ilcalcionapoli.it, aveva preferito allo sport le cattive amicizie e questo lo aveva indotto in ambienti alquanto scomodi nel già delicato quartiere di Soccavo. Lo scorso anno era finito nei guai nell’ambito di un’operazione antidroga nella quale furono arrestati cinque giovanissimi, tra cui proprio la vittima dell’agguato di oggi, sorpresi a spacciare in una zona sotto il controllo del clan Vigilia. Il 20enne rimasto ucciso era figlioccio di un noto ultrà del Napoli che lo aveva allevato e sarebbe stato colpito da un numero non precisato di sicari, mentre di trovava davanti alla Chiesa di Santa Maria di Montevergine.



In un agguato in pieno giorno oggi a Napoli è stato ucciso Renato Di Giovanni: ex calciatore, promessa delle giovanili della squadra della città. L’omicidio è avvenuto nel quartiere periferico di Soccavo. Secondo quanto riportato da La Repubblica l’agguato è stato compiuto poco dopo mezzogiorno, all’angolo tra via Epomeo e via Montevergine, vicino alla chiesa. A quell’ora la zona era molto frequentata. I carabinieri stanno indagando sull’agguato e secondo le prime ricostruzioni, i sicari avrebbero esploso alcuni colpi di arma da fuoco mentre il giovane era a piedi. Poi i due sicari sono poi fuggiti in sella di uno scooter. Renato Di Giovanni aveva 20 anni ed era molto conosciuto perché era stato una giovane promessa di calcio della squadra del Napoli: aveva partecipato, come riporta Tuttomercatoweb, al Torneo di Viareggio del 2014 segnando anche un gol. Il giovane ucciso nell’agguato a Soccavo era noto alle forze dell’ordine per spaccio di droga ed era sottoposto a obbligo di firma alla polizia giudiziaria.

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