La tesi che sotto le unghie di Chiara Poggi, vittima del delitto di Garlasco, possa esserci il Dna del neo indagato Andrea Sempio non convincerebbe affatto la procura, né la famiglia della 26enne uccisa. Proprio Sempio, di recente ha rotto il silenzio smentendo ancora una volta il suo coinvolgimento con il delitto della sorella dell’amico. “Chiara la conoscevo in quanto sorella del mio amico, ma non l’ho mai frequentata”, ha dichiarato il 28enne, come rivela Direttanews.it. Negli ultimi tempi l’attenzione si era concentrata sulle famose tre telefonate sospette che Sempio aveva effettuato al numero fisso dei Poggi sapendo che in casa vi era solo Chiara, poco prima del delitto. “Con quelle telefonate cercavo Marco”, ha dichiarato in merito, confermando la sua tesi di sempre. Nel frattempo il ragazzo 28enne continua a svolgere la sua vita di sempre: “Mica mi posso chiudere in casa: devo lavorare e vivere come ho sempre fatto. Anche perché non ho niente da rimproverarmi”, ha chiosato. Il caso sul delitto di Garlasco e che vede in carcere dal dicembre 2015 Alberto Stasi, fidanzato della vittima, sarà affrontato questa sera nel corso della nuova puntata di Quarto Grado.



Nel corso della nuova puntata di Quarto Grado, in onda questa sera su Rete 4, l’attenzione dei conduttori si concentrerà su un caso tornato in auge nelle ultime settimane. Stiamo parlando del delitto di Garlasco nel quale sono emersi di recente nuovi eclatanti risvolti dopo un esposto presentato dalla madre di Alberto Stasi alla magistratura al fine di riaprire il processo del figlio. Nell’ambito di nuove indagini difensive, è emerso che il Dna trovato sotto le unghie della vittima, la 26enne Chiara Poggi e fidanzata con il giovane condannato a 16 anni in via definitiva, apparteneva ad Andrea Sempio, ora nuovo indagato. Come riporta Urban Post, il giovane, amico del fratello di Chiara, dopo il “non luogo a provvedere” stabilito dai giudici bresciani in merito alla revisione del processo (ed in assenza di una vera e propria istanza) di Alberto Stasi, ha rotto il silenzio dichiarando: “Con la morte di Chiara non ho nulla a che fare. Non l’ho uccisa io. Lo ribadisco, se mai qualcuno avesse dei dubbi”. Ed in merito alla recente decisione della Corte di Brescia: “Non rifaranno il processo a Stasi? La cosa non mi riguarda. Riguarda lui”, ha aggiunto.



Il delitto di Garlasco, a distanza di quasi un decennio continua a fare ancora molto discutere. Tante le domande sull’omicidio di Chiara Poggi, giovane 26enne, per il cui omicidio maturato il 13 agosto 2007 è stato condannato in via definitiva il fidanzato Alberto Stasi. Inquirenti, giudici e famiglia della vittima non coverebbero alcun dubbio sulla sua colpevolezza. Eppure quel Dna rinvenuto sotto le unghie della vittima e che secondo la difesa di Stasi apparterrebbe ad un’altra persona, ovvero al neo indagato Andrea Sempio, avrebbe in parte riaperto la partita. Tra due settimane, intanto, gli avvocati dell’ex bocconiano hanno annunciato che presenteranno ufficialmente alla Corte di Appello di Brescia l’istanza di revisione del processo. Nel frattempo, sono emerse alcune novità eclatanti sul caso, rivelate in esclusiva dal settimanale Giallo. Si tratta più che altro di un retroscena risalente a qualche mese fa ma che, alla luce dell’importante svolta, è ora stato reso noto. Lo scorso agosto, il settimanale diretto da Andrea Biavardi sarebbe venuto a conoscenza di un episodio risalente a mesi prima: nel gennaio del 2016 un misterioso testimone aveva cercato la madre di Alberto Stasi, la signora Elisabetta Ligabò, la stessa che crede fermamente nell’innocenza del figlio. L’uomo in questione aveva espresso la volontà di raccontare tutta la verità in merito all’omicidio di Chiara Poggi ma successivamente avrebbe fatto perdere le sue tracce, lasciando così questo atroce dubbio nella vita della madre di Alberto Stasi. Ciò che resta di lui è solo una immagine, sfocata a dir la verità, pubblicata dal settimanale Giallo e che immortala il testimone misterioso, ripreso da una telecamera di videosorveglianza. La speranza ora è che qualcuno, riconoscendolo, possa contattarlo e convincerlo a parlare con gli inquirenti ed a dire ciò che saprebbe sul delitto di Garlasco. La sua immagine sarebbe ora stata resa nota anche agli stessi inquirenti. Il fatto, come ha rivelato Giallo, risale al mese di gennaio 2016. Alberto Stasi era in carcere da circa un mese, dopo che la Corte di Cassazione aveva confermato la condanna a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Chiara Poggi. Per la madre è un periodo difficile, dopo i sette anni precedenti nei quali ha sempre cercato, prima con il marito e poi unicamente con gli avvocati, di sostenere la verità del figlio. Quel giorno di gennaio, nel negozio di autoricambi da lei gestito a Garlasco entrò un anziano signore dall’aria contadina che chiese proprio della madre dell’ex bocconiano. La donna, pensando al solito mitomane si rifiutò di parlargli, ma l’uomo rivelò ad un operaio il bisogno di parlare con la signora Elisabetta. Conoscerebbe tutta la verità sull’omicidio di Chiara e per questo la notte non riuscirebbe più a dormire. “Quel giorno ero lì vicino, ho riconosciuto l’assassino”: queste le parole del misterioso testimone che ha insistito finché ha potuto pur di parlare con la madre di Stasi. Oggi, a distanza di un anno da quel colloquio tra l’uomo e l’operaio, la speranza è che qualcuno possa conoscere realmente il testimone e che lo stesso possa rifarsi vivo.

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