Gianna Del Gaudio non sarebbe stata uccisa da un killer professionista ma da “una mano meno esperta”. E’ questa la conclusione alla quale sarebbero arrivati gli investigatori riguardo all’omicidio di Seriate: l’ex professoressa in pensione è stata uccisa nella notte del 26 agosto scorso. Dopo l’omicidio a Bergamo lo scorso 21 dicembre di Daniela Roveri era stata ipotizzata la presenza di un serial killer nella zona. Questo però sarebbe ora escluso. Il procuratore capo di Bergamo Walter Mapelli ha infatti dichiarato, come riferito dal settimanale Giallo: “Il serial killer non esiste e non è mai esistito. Le due diverse ferite sui corpi di Gianna Del Gaudio e di Daniela Roveri ci portano ad escluderlo”. Per l’omicidio di Gianna Del Gaudio resta indagato il marito Antonio Tizzani, ex ferroviere di 68 anni. L’arma del delitto è stata ritrovata nella siepe di un giardino a circa 600 metri dalla villetta di Seriate dove è avvenuto l’omicidio: si tratta di un taglierino sul quale è stato individuato il Dna dell’uomo. Dagli esami dei medici sulle ferite mortali alle due donne sarebbero emerse differenze. Le ferite su Gianna Del Gaudio sarebbero “meno professionali” di quelle su Daniela Roveri.



Il giallo attorno al delitto di Seriate nel quale ha trovato la morte Gianna Del Gaudio, ex professoressa in pensione uccisa nella notte del 26 agosto scorso, a distanza di oltre cinque mesi è ancora senza una soluzione. Gli inquirenti hanno di recente smentito la pista del serial killer, ipotesi sorta dopo l’omicidio di un’altra donna della zona, Daniela Roveri, e che aveva fatto sollevare non pochi dubbi presso la famiglia dell’ex professoressa 63enne. Tuttavia, l’incontro con gli esperti di medicina legale che si sono occupati delle rispettive autopsie, è stato chiarificatore in tal senso, lasciando così cadere definitivamente tale pista ed i relativi quesiti. Alla luce di ciò, il figlio della vittima, Paolo Tizzani, sulle pagine del settimanale Giallo non ha potuto non avanzare un suo legittimo dubbio: “Se davvero sono sicuri che ad uccidere mia madre sia stato mio padre, allora cosa aspettano?”. Come sappiamo, infatti, dal giorno dell’omicidio di Gianna Del Gaudio, avvenuto al termine di una cena di famiglia all’interno della sua villetta, Antonio Tizzani, ex ferroviere 68enne e marito della donna, è indagato a piede libero per il suo delitto. Il timore del figlio minore, alla luce della brusca frenata nelle indagini, è che gli investigatori stiano percorrendo una strada a senso unico, senza quindi estendere le loro ricerche anche altrove. “Non vorrei un altro innocente in carcere…”, si è lasciato sfuggire il ragazzo. In realtà, le indagini non sono affatto ferme, ma l’attesa – come rivela il settimanale diretto da Andrea Biavardi – è ora tutta concentrata sui risultati degli esami dei Ris. Gli accertamenti riguardano le macchie di sangue trovate nella villetta e quelle che l’assassino di Gianna Del Gaudio avrebbe ripulito subito dopo aver ucciso, sgozzandola, l’ex insegnante in pensione. Queste ultime macchie sono venute alla luce solo grazie all’impiego del luminol. Per i risultati, occorrerà attendere ancora qualche giorno. Smentita l’indiscrezione sullo spostamento del corpo da parte dei soccorritori del 118, avanzata nelle passate settimane (e che ai fini delle indagini a poco sarebbe servita) e calato il sipario sulla pista del serial killer, i dubbi e gli indizi a carico di Antonio Tizzani restano ancora numerosi. La sua posizione, dunque, tende ad aggravarsi soprattutto dopo non aver mai realmente convinto a pieno gli inquirenti con la sua versione.

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