L’allarme terrorismo in Italia rimane altissimo, a maggior ragione dopo l’attentato di Capodanno avvenuto a Istanbul. Il nostro Paese ha fatto della prevenzione la sua principale strategia contro l’Isis, e in questo senso non può non essere apprezzato il lavoro della Polizia Postale, che nell’ultimo anno ha effettuato un controllo imponente sul web di tutti quei siti spesso decisivi nel processo di radicalizzazione degli integralisti islamici. Come riportato da La Repubblica, nove Compartimenti pilota di Bologna, Catania, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Roma e Torino, grazie all’ausilio di un mediatore culturale, hanno segnalato 13491 spazi web illeciti su 412447 monitorati. Ad essere oscurati sono stati 510 siti web, 358 di questi riconducibili al terrorismo. Tredici di questi sono stati oscurati su direttiva della Polpost (profili Facebook, Twitter).
Il mondo continua a tremare per l’attentato avvenuto a Capodanno a Istanbul e sono tanti i Paesi in tutta Europa che in queste ultime ore stanno implementando i controlli nel proprio territorio. “Il livello di minaccia non cambia per l’Italia”, ha sottolineato il ministro Marco Minniti in seguito ad un vertice al Viminale con i Servizi di Intelligence e le Forze di Polizia. La riunione, indetta ieri, è stata voluta proprio per un aggiornamento sulla possibile minaccia terroristica, per la quale è stato previsto un dispositivo di sicurezza. Si tratta a tutti gli effetti di unione sinergica di tutte le autorità specifiche per la prevenzione ed un controllo a tappeto del territorio. L’obbiettivo, sottolinea il Gazzettino, riportando una nota del Viminale, è “di garantire, anche in questi giorni di festa, il massimo impegno per la sicurezza e la tranquillità degli italiani”.
Diversi gli allarmi che fanno pensare ad un possibile attacco all’Italia da parte dei terroristi, in seguito agli eventi di Istanbul avvenuti a Capodanno. Uno di questi è stato diramato il 1 gennaio dal Comando di Polizia di frontiera del Friuli Venezia Giulia, dove viene consigliata la “massima attenzione e cautela nei servizi di vigilanza”, a causa di un possibile attacco perpetrato anche mediante l’uso di droni. L’alert, riferisce Il Gazzettino, è stato ricevuto anche a Milano e si riferirebbe ad indagini effettuate in questi giorni. Secondo alcune indiscrezioni, il capoluogo lombardo avrebbe diramato la nota delle autorità a tutti i commissariati ed i reparti speciali, come la Polizia scientifica, la Polaria e la Polfer. I protocolli di sicurezza erano già stati implementati in seguito all’omicidio di Anis Amri, il tunisino che è stato individuato come responsabile della strage di Berlino e fermato durante un controllo a Milano.
Prosegue intanto l’inchiesta della Procura di Torino sui tre ordigni ritrovati nella città durante lo scorso anno e collegati ad alcuni sportelli bancomat. Nelle vicinanze di diversi sportelli, nei mesi di aprile, giugno e novembre, sono stati infatti lasciati degli ordigni e secondo le autorità la matrice sarebbe quasi di sicuro di stampo anarchico. I tre episodi sono infatti parte di una campagna di protesta collegata ai rimpatri dei migranti, su ispirazione di un opuscolo diffuso su internet due anni fa. Nel comunicato, l’accusa del gruppo, diretto a Poste Italiane, è di “collaborare con la macchina delle espulsioni”, a causa dei voli charter previsti dalla Mistral Air, la compagnia aerea che fa capo dalla società. Episodi analoghi si sono verificati inoltre, come sottolinea una notizia Ansa, a Firenze e Genova. Questi ultimi due casi sono stati tuttavia rivendicati dai gruppi anarchici in modo più esplicito, con un annuncio presente nei siti web specifici.