Il caso dell’omicidio di Capodanno avvenuto a Badia in Alta Polesine, in provincia di Rovigo, potrebbe trovare presto una soluzione. Come riportato da Il Corriere del Veneto, ad uccidere il 45enne Lorenzo Ferracin sarebbe stato il 68enne Giorgio Pasqualin, l’uomo in stato di fermo che secondo gli inquirenti potrebbe aver assassinato la vittima nella propria abitazione per legittima difesa ma su cui si indaga anche per omicidio preterintenzionale o volontario. L’autore dell’omicidio è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine: “Zio Coca”, com’è conosciuto in ambienti investigativi, il 5 marzo dello scorso anno è stato fermato dai carabinieri rodigini in un bar del posto con indosso 20 dosi di cocaina pronte per essere vendute ai clienti. Una successiva perquisizione con l’ausilio del cane nella sua abitazione ne aveva fatte venire alla luce altre 24.
Si trova in stato di fermo Giorgio Pasqualin, l’anziano che nella notte di Capodanno a Rovigo avrebbe ucciso il 45enne Lorenzo Ferracin. La vittima è stata identificata solo nella tarda serata di domenica scorsa, mentre Pasqualin è diventato in poche ore da indagato a sospettato. L’uomo, un cuoco in pensione conosciuto come “Zio Coca”, si trovava inoltre agli arresti domiciliari per un altro reato collegato con la droga, per il quale aveva subito una condanna di due anni. All’inizio, Giorgio Pasqualin avrebbe affermato durante il suo interrogatorio di aver agito solo per legittima difesa e che aveva sorpreso la vittima a rubare nella sua abitazione. Gli accertamenti del nucleo operativo di Badia Polesine, sottolinea Il Gazzettino, ha messo tuttavia in luce alcune contraddizioni nel suo racconto, supportate dalla testimonianza di un vicino. Attorno alle 4 di domenica avrebbe infatti sentito qualcuno bussare alla porta della casa affianco. In seguito ha ritrovato il corpo di Lorenzo Ferracin, colpito da numerose ferite di arma da taglio. Non aveva negato sulle prime Pasqualin di aver usato il coltello, ma la possibilità che la vittima si fosse introdotta in casa sua per rubare appare comunque remota agli occhi degli inquirenti. Nell’appartamento non sarebbero state infatti rilevate tracce relative ad una colluttazione.