A pochi giorni dall’udienza preliminare nel corso della quale il giudice deciderà sul destino giudiziario di Manuela Cacco, Freddy e Debora Sorgato, in carcere per l’omicidio di Isabella Noventa, si rincorrono notizie ed indiscrezioni sul caso. L’ultima aveva a che fare con la lettera inviata nei giorni scorsi da Debora Sorgato agli inquirenti, nella quale raccontava tutta la sua verità sulla sera del delitto della segretaria di Albignasego. La donna aveva scritto in merito alla notte dell’omicidio di essere tornata a casa a dormire, dunque di non essere mai stata presente nella villetta del fratello dove avrebbe trovato la morte Isabella Noventa. Un alibi, il suo, che stando ai media locali – come riporta PadovaOggi.it – non sarebbe apparso tuttavia credibile agli stessi inquirenti. A confermarlo sarebbero le analisi del magistrato Giorgio Falcone. La donna aveva ammesso di aver percorso di sera, a piedi e da sola, una stradina di campagna per circa 10 minuti nel tragitto che separava la sua abitazione da quella di Freddy. Al fine di verificare la credibilità delle sue parole, il magistrato avrebbe ripercorso il medesimo sentiero di campagna con due poliziotti, al buio e a piedi, giungendo alla conclusione che sarebbe improbabile per una donna compiere il medesimo percorso.
Si avvicina sempre di più il giorno dell’udienza preliminare nella quale i tre indagati per l’omicidio di Isabella Noventa sapranno se verranno o meno rinviati a giudizio. Una decisione che in qualche modo appare abbastanza scontata e che in vista della quale sono già giunte le richieste risarcitorie non solo da parte dell’avvocato dei Noventa ma anche di quello dell’ex marito della vittima. Piero Gasparini, l’uomo con il quale Isabella Noventa era stata legata per 20 anni, prima della separazione avvenuta nel 2010, tramite il suo legale, l’avvocato Ernesto De Toni, ha chiesto un risarcimento danni di 50 mila euro a carico di Manuela Cacco e dei fratelli Sorgato. L’uomo, come ricorda PadovaOggi.it, nei giorni sorsi aveva rilasciato al settimanale Oggi un’intervista nella quale avanzava la sua ipotesi circa l’omicidio dell’ex moglie. A sua detta si sarebbe trattato di un agguato organizzato: “Al processo per l’omicidio di Isabella verranno fuori il quarto e anche il quinto uomo. La premeditazione del delitto, la scomparsa del corpo e l’assenza della più piccola traccia di Isabella fanno pensare alla vecchia Mala del Brenta. Gente che non scherza: chi tradisce paga con la vita”, aveva dichiarato il 54enne. Il tutto sarebbe avvenuto dopo la presunta scoperta da parte di Isabella Noventa di un segreto nella vita di Freddy Sorgato che non avrebbe mai dovuto conoscere. “A questo punto Freddy e Debora hanno deciso di farla sparire. Ma, non essendone capaci, hanno dovuto accettare l’intervento di qualcuno che si sentiva minacciato dalle rivelazioni di Isabella”, ha spiegato l’ex marito della vittima, avanzando la sua teoria.
Il prossimo primo febbraio si svolgerà l’udienza preliminare a carico dei tre presunti assassini di Isabella Noventa, la segretaria 55enne di Albignasego uccisa nella notte tra il 15 ed il 16 gennaio 2016. In vista del processo che vedrà protagonisti con l’accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere la tabaccaia Manuela Cacco ed i fratelli Freddy e Debora Sorgato, giunge l’indiscrezione relativa alla richiesta di risarcimento che l’avvocato Gian Mario Balduin sarebbe pronto a presentare al “trio diabolico”. Ammonterebbe a due milioni di euro il risarcimento richiesto a carico degli indagati per l’omicidio di Isabella Noventa in caso di loro condanna. Ne dà notizia Il Mattino di Padova ricordando l’appello disperato che il fratello della vittima, Paolo, rivolse alla Cacco ed ai Sorgato. Era lo scorso maggio, appena cinque mesi dopo l’assurdo delitto di Isabella Noventa e che a distanza di oltre un anno non ha restituito il corpo della 55enne. All’epoca, proprio Paolo Noventa, rivolgendosi ai tre presunti assassini si era detto disposto anche a rinunciare ad un eventuale risarcimento se solo avessero detto la verità sul luogo in cui sarebbe stato gettato il cadavere dell’amata sorella. Solo il ritrovamento del corpo, infatti, avrebbe ridato pace, per quanto possibile, all’immane dolore dell’anziana madre. Nel medesimo mese, la difesa di Freddy Sorgato rappresentata dagli avvocati Giuseppe Pavan e Massimo Malipiero, aveva proposto come risarcimento parziale del “danno” la proprietà della villa di via Sabbioni, la stessa dove con ogni probabilità sarebbe stata uccisa Isabella Noventa. Una proposta che, tuttavia, fu ritenuta troppo esigua dalla difesa della famiglia della vittima, che rifiutò. Una offerta di risarcimento, in vista dell’udienza preliminare prossima, consentirebbe ai futuri imputati di ottenere una attenuante nella quantificazione della pena, come previsto dalla legge. Oltre alla richiesta di maxi risarcimento avanzata dall’avvocato Balduin, anche l’avvocato De Toni, rappresentante dell’ex marito di Isabella Noventa, avrebbe avanzato al terzetto la richiesta risarcitoria di 50 mila euro. Lo stesso ex marito della vittima, Piero Gasparini, qualche giorno fa aveva avanzato una nuova ipotesi legata all’omicidio della donna, considerandolo un agguato organizzato da alcuni esponenti dell’ex Mala del Brenta. Intanto, Debora Sorgato avrebbe raccontato nei giorni scorsi la sua verità in una lunga e dettagliata lettera inviata agli inquirenti dopo la notizia della richiesta di rinvio a giudizio. L’attesa però, è tutta concentrata sul prossimo mercoledì, quando il giudice si esprimerà sul rinvio a giudizio a carico dei tre indagati.