Continua a tremare oggi la Sicilia e in particolare la provincia di Catania, dove sono state registrate finora circa sessanta scosse di terremoto, ma gli esperti invitano alla calma. L’ultima comunque è quella di magnitudo M 2.4 sulla scala Richter, registrata dalla Sala Operativa dell’Osservatorio Etneo dell’INGV alle ore 16:06. L’epicentro del sisma è stato localizzato con le seguenti coordinate geografiche: latitudine 37.66, longitudine 14.93 e ad una profondità di 16 chilometri. Ragalna è il Comune più vicino all’epicentro del terremoto. L’attività sismica è ancora in corso, mentre il tremore vulcanico dell’Etna si mantiene su valori stazionari medio-bassi, tipici degli ultimi mesi. Secondo gli esperti, contattati da La Sicilia, non ci sono anomalie negli altri parametri geofisici monitorati, mentre «rimane pressoché immutata la moderata attività esplosiva al Nuovo Cratere di Sud-Est».



In questi giorni prima dello sciame sismico molto forte presente a Catania e in tutta la Sicilia (scossa M 3.2 ieri a Palermo, M 3.5 oggi a Catania) il vulcano Etna aveva già registrato nuove attività sulla parte sommitale dello stesso vulcano siciliano. Ora però, i due fenomeni sismici e vulcanologi potrebbero essere in relazione tra loro dopo l’ingente attività sismica di questa mattina sotto le pendici dell’Etna. Alle 13.44 l’ultima forte scossa di terremoto nel Catanese con il grado di magnitudo a 2.9 Richter. Danni ancora non se ne registrano per fortuna, l’epicentro è stato localizzato ancora nella zona tra Ragalna e Monte San Leo. Le scosse verificatesi fino ad ora sono avvenute a una profondità compresa tra i 10 e i 15 chilometri di ipocentro. Nelle prossime ore ancora aggiornamenti e monitoraggi della situazione della provincia catanese e dell’intero territorio circostante il vulcano Etna.



Non si placa il ungo sciame sismico a Catania dopo la scossa forte di terremoto avvenuta con grado di magnitudo M 3.5 sulla scala Richter: la zona attorno al vulcano Etna resta monitorata, con un’altra scossa intervenuta anche alle 11.27, di grado M 2.7 sulla scala Richter. Non ci sono al momento danni, l’epicentro del sisma è stato localizzato nella zona tra Ragalna e Monte San Leo, ad una profondità tra i 14 e 15 chilometri. La popolazione ha avvertito le scosse ma non sono stati riportati danni a persone e cose: per scopo però precauzionale e per timore di ulteriori scosse di terremoto più ingenti, i sindaci dei comuni di Raglan, Nicolosi e Bronte hanno deciso di chiudere le scuole, dopo averle fatte evacuare questa mattina in seguito alle prime scosse sismiche avvenute dopo le 8.



Un lungo sciame sismico su tutto ill territorio della Sicilia: il terremoto a Catania in queste prime ore della mattina di lunedì 30 gennaio 2017 ha generato non pochi problemi in termini di allerta sismica scattata dal centro regionali di sismologia sull’Etna e dintorni, oltre al centro nazionale INGV che sta riportando tutti i terremoti in corso in queste ore. Dopo le tante scosse di ieri tra Messina e Palermo, tra le 8.18 e le 10.59 di questa mattina, a Catania e provincia sono state segnalate 11 scosse di terremoto oltre il grado M 2.0 Richter, con picchi di magnitudo a 3.2 e 3.5 Richter tra le 10.51 e le 10.59. Non ci sono al momento particolare danni segnalati a cose, persone, palazzi, strade o città, anche se resta una lieve allerta per le tante scosse da sciame sismico ancora operative in questo momento. Ipocentro segnalato tra i 15 e i 10 km di profondità sotto il livello del terreno, epicentro invece calcolato tra i comuni di Ragalna, Biancavilla, Nicolosi, Zafferana Etnea, Santa Maria di Licodia, Pedara, Belpasso, Milo, Adrano, Trecastagni, Bronte, Santa Venerina, Viagrande, Paternò, San Pietro Carenza, Camporotondo Atneo, Sant’Alfio, Mascalucia, Aci Bonaccorsi, Valverde, San Gregorio di Catania.

Ieri Palermo, oggi Catania: il terremoto in Sicilia ha deciso di prendere una forte componente di protagonismo con le ultime 48 ore attraversate da un forte sciame sismico su tutto il territorio. Non ci sono stati per fortuna danni, ma l’interno territorio attorno all’Etna sta continuando a tremare ad una profondità abbastanza superficiale, con ipocentro che resta sempre presso i 10 km sotto il livello del terreno. Storicamente una zona molto sismica, i controlli sono tutti scattati e al momento non ci sono emergenze anche perché le massime scosse di terremoto non hanno segnato per fortuna grossi problemi alla popolazione. Da ieri però si è alzata l’allerta sulla Sicilia, con le tantissime scosse avvenute prima nella zona di Palermo, poi a Messina e quest’oggi spostate più ad est sui territori etnei attorno a Catania. Zero danni, qualche segnalazione e paura sui social per i piani più alti dei palazzi che avvertono maggiormente ogni movimento deciso del terreno