Riprende la caccia all’attentatore di Istanbul, dopo un lieve stop avvenuto nella giornata di ieri e dovuto all’arresto di un sospettato. In seguito Iakhe Mashrapov, originario del Kirgizstan, è stato rilasciato dalle autorità grazie ad un alibi di ferro che dimostra fosse lontano diverse centinaia di km dal luogo dell’attentato. Le autorità turche intanto hanno intensificato l’impegno per catturare il responsabile della strage, che in base alle ultime indiscrezioni potrebbe avere una preparazione militare. Secondo le autorità non è escluso che possa aver combattuto per l’Isis anche in Siria e che conoscesse bene la discoteca Reina. Haberturk ha infatti sottolineato che l’attentatore ha trovato rifugio in un primo momento in cucina, dove si è cambiato d’abito ed in cui ha aperto il fuoco solo più tardi. Gli inquirenti non negano nemmeno la possibilità che alcuni complici abbiano facilitato la fuga al killer, agendo dall’interno.
Proroga di altri tre mesi per lo stato d’emergenza in Turchia, come annunciato nelle ultime ore dal parlamento turco. Favorevoli il Movimento Nazionalista e l’Akp, il partito del Presidente Erdogan, mentre a sfavore il Partito democratico del popolo (Hdp) e il Partito repubblicano del popolo (Chp). Questi ultimi sono infatti dell’opinione che la misura di sicurezza sia eccesssiva per i diritti umani e la libertà di espressione. Una prima estensione dello stato d’emergenza, sottolinea Rai News, è avvenuta in seguito al golpe mancato dello scorso luglio. In queste stesse ore si sono invece celebrati i funerali di Ahmet Gorak, una delle 39 vittime che hanno perso la vita durante l’attacco al Reina di Istanbul. Sono rientrate inoltre a Beirut le salme dei tre libanesi rimasti uccisi la notte di Capodanno, così come i tre cittadini libanesi feriti, mentre una quarta persona è ancora ricoverata in un ospedale turco, dove è stata sottoposta a cure intensive.