Grande attenzione sul delitto di Garlasco, dopo le recenti novità relative all’apertura di una seconda inchiesta per far luce sull’omicidio di Chiara Poggi. La svolta è avvenuta in seguito all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, il cui Dna è stato ritrovato sotto le unghie della vittima e che potrebbe ora ribaltare le sorti di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi. I riflettori, dunque, si spostano inevitabilmente da Stasi a Sempio, come rivela il sito Il Giorno online. I giornalisti, in queste ore, sono ammassati proprio nella stradina dove si trova la sua abitazione, distante solo un centinaio di metri dalla casa dei Poggi, luogo del delitto. Da parte del nuovo indagato, solo poche parole rassicuranti: “Sto benissimo. Se dovrò nominare un avvocato lo farò. Tutto si risolverà”. Il tono del giovane è cortese e non sembra trapelare alcuna preoccupazione, nonostante risulti ora indagato – per atto dovuto – per l’omicidio volontario dell’allora 26enne di Garlasco.
Il caso di Garlasco relativo al delitto di Chiara Poggi torna al centro della cronaca nostrana dopo la recente svolta che lascia presagire ad un nuovo processo. I familiari di Alberto Stasi, fidanzato della vittima e condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per il delitto di Chiara Poggi, hanno di recente presentato un esposto in Procura chiedendo la revisione del processo alla luce delle risultanze dei nuovi accertamenti. Questi ultimi avrebbero portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, sebbene si tratti di un atto dovuto. Il Dna del giovane, all’epoca dei fatti amico del fratello di Chiara Poggi, sarebbe stato trovato sotto le unghie della vittima e potrebbe ora riservare un importante colpo di scena nel caso sul delitto di Garlasco. In attesa dell’udienza in Corte d’Appello a Brescia nel corso della quale si deciderà sul da farsi, nella puntata di ieri della trasmissione di Rai1 La Vita in Diretta ha preso la parola la madre di Alberto Stasi, Elisabetta Ligabò, in collegamento insieme ai suoi avvocati, Enrico Giarda e Giada Bocellari. La donna ha ammesso di vivere questo momento, in vista di una possibile svolta, con estrema speranza: “Spero che le cose vadano nel verso giusto e si arrivi alla verità su questo brutto caso”. La signora Ligabò ha ammesso di aver sempre creduto nell’innocenza del figlio e dopo l’ultimo colpo di scena si augura che gli inquirenti possano riaprire il caso e possa emergere una volta per tutte la verità. La stessa speranza è coltivata da Alberto Stasi, sostenuto in carcere dalla madre. In merito ad Andrea Sempio, il nuovo indagato entrato nel giallo sul delitto di Garlasco, Elisabetta Ligabò ha commentato: “Alberto non lo conosce, come non lo conoscevo io fino a poco tempo fa”. Diversa la posizione dell’ingegnere Paolo Reale secondo il quale Andrea Sempio sarebbe stato inserito nel giallo nonché in questo contesto mediatico in quanto “potrebbe avere difficoltà a difendersi”. La madre di Alberto Stasi, ad oggi si augura che possa esser fatta chiarezza sull’efferato delitto di Chiara Poggi ma che soprattutto il figlio esca dal carcere “perché è innocente”. Una convinzione nata dal fatto che “Non ha ucciso lui Chiara. Chi legge le carte – e dovrebbero leggerle dall’inizio alla fine- si renderebbe subito conto che è stato un pasticcio sin dall’inizio”. A detta della donna, l’attesa verità la si deve ad Alberto Stasi, a Chiara Poggi, ai suoi genitori ma anche alla sua stessa famiglia. Ed a proposito della famiglia Poggi, il messaggio di Elisabetta Ligabò è la speranza che possa “aprirsi ad accettare la verità qualora fosse anche un’altra nei confronti di Alberto”. Prima di congedarsi, la madre di Alberto Stasi ha rivelato che il giovane condannato a 16 anni parla spesso di Chiara Poggi: “Gli manca non poter andare al cimitero a trovarla”. Al momento però, non avrebbe riservato alcun pensiero alla famiglia della vittima. E mentre Reale ha manifestato rispetto per la mamma di Stasi e per il suo dolore, mostrando però un certo scetticismo in merito alla presunta svolta, la difesa di Alberto ha annunciato l’intenzione di arrivare presto alla verità chiosando: “Finora si è giunti ad un colpevole, non al colpevole”.