Di recente, l’ospedale di Saronno è stato inevitabilmente al centro della cronaca dopo l’arresto dell’infermiera Laura Taroni e del medico anestesista Leonardo Cazzaniga. Quest’ultimo è accusato di aver applicato il cosiddetto “protocollo Cazzaniga” provocando volontariamente la morte di quattro anziani pazienti della struttura sanitaria di Saronno e di aver collaborato all’uccisione del marito della sua amante Laura Taroni. L’immagine del nosocomio della città, dunque, è stata inevitabilmente rabbuiata da questo terribile caso di cronaca e a tal fine, come evidenzia il sito IlSaronno.it, nei giorni scorsi era stato realizzato su Facebook un gruppo in difesa dell’ospedale, nel quale i cittadini chiedono che le vicende giudiziarie relative a Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga non portino ad un ridimensionamento dei progetti di rilancio della stessa struttura. A scendere ora in campo in sua difesa è stato il capogruppo del Pd, Francesco Licata, il quale si è iscritto al gruppo invitando tutti a seguire il suo esempio: “L’ospedale di Saronno è molto di più dei fatti di cronaca nera”, ha sottolineato. “Iscriviamoci tutti al gruppo Facebook “In difesa dell’ospedale di Saronno”: è un bel segnale che non costa nulla ma che aiuta molti”, ha quindi aggiunto Licata.

Le indagini sul caso di Saronno e sulle morti sospette in corsia e non solo, esploso lo scorso 29 novembre con l’arresto di Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, amanti e rispettivamente infermiera e medico anestesista presso l’ospedale della città, hanno visto coinvolta anche una cugina della donna. Si tratta di Filomena Pistidda, 68enne, sentita nei giorni scorsi dai magistrati e chiamata a deporre in Procura a Busto Arsizio. Ne dà notizia il portale online La Provincia di Varese, rivelando le ultime novità in merito all’inchiesta che vede Laura Taroni accusata in concorso del delitto del marito Massimo Guerra, avvenuto grazie alla complicità del suo amante. Quest’ultimo, Leonardo Cazzaniga, artefice del cosiddetto “protocollo Cazzaniga”, è invece accusato di aver procurato la morte di quattro pazienti presso il Pronto Soccorso nel quale lavorava, somministrando loro un mix letale di farmaci, probabilmente il medesimo usato per uccidere anche il marito della Taroni. Filomena Pistidda, cugina dell’infermiera in carcere, risulta indagata per false dichiarazioni alla procura quando fu interrogata nel 2015 in merito alle indagini già allora in corso sulla cugina e su Leonardo Cazzaniga. La donna avrebbe risposto a tutte le domande dei magistrati e la sua posizione sarebbe stata stralciata dall’inchiesta principale che coinvolge i due amanti e i vertici dell’ospedale di Saronno dove sarebbero avvenute le maggiori morti sospette. Massimo riserbo su quanto dichiarato dalla 68enne, difesa dall’avvocato Elisabetta Brusa e che risulta essere la sola della famiglia che finora avrebbe mantenuto contatti con Laura Taroni, come confermato dal suo legale. Qualche indiscrezione è tuttavia emersa: a quanto pare alla donna sarebbero stati chiesti ulteriori dettagli sui rapporti tra i due amanti diabolici ed alcuni chiarimenti in merito alla morte del marito di Laura Taroni e della madre, anch’essa ritenuta sospetta sebbene non figuri al momento nelle carte d’indagine. Le loro telefonate sarebbero state intercettate per due anni ma a quanto pare non sarebbe emerso nessun dettaglio in merito alla morte di Guerra, eppure, alla luce dello stretto rapporto tra le due cugine, secondo gli inquirenti la Taroni avrebbe potuto confidarle qualcosa di persona. Ai magistrati, nei giorni scorsi la 68enne avrebbe categoricamente smentito di essere venuta a conoscenza dalla cugina di morti sospette, omicidi in corsia e sovradosaggi di farmaci. L’avvocato Brusa ha poi rivelato qualcosa in più proprio sulle attuali condizioni della presunta infermiera killer. “In carcere la mia assistita ha trovato Laura Taroni estremamente provata. Piange e chiede in continuazione di poter vedere i suoi figli. Vederli è il suo principale desiderio”, ha dichiarato il legale.