Un caso di meningite anche a Ravenna, dove martedì è stato ricoverato in condizioni molto critiche un uomo di 40 anni. L’uomo, residente in Calabria, si era recato a Gambettola per trascorrere le festività natalizie con i parenti, ma poi si è sentito male. Le analisi del sangue e del liquor hanno identificato la presenza del meningococco di tipo y. I familiari sono stati subito sottoposti a profilassi e ora le condizioni del 40enne sono stabili. Stando a quanto riportato da AdnKronos, l’uomo aveva la febbre alta quando è stato trasportato all’ospedale di Ravenna. Il meningococco di tipo y è uno dei quattro sierotipi contenuti nel vaccino in uso: lo ha spiegato l’Ausl Romagna, secondo cui questo tipo di infezione «si trasmette attraverso le goccioline di saliva a seguito di contatti interpersonali ravvicinati e prolungati e il tempo di incubazione della malattia è di norma di tre-quattro giorni, anche se può variare da due a dieci giorni». Nel frattempo il servizio di Igiene pubblica di Cesena ha ricostruito la rete di contatti del paziente per la somministrazione dei farmaci a scopo preventivo. Per i contatti fuori dalla Romagna, però, sono state informate le aziende sanitarie di residenza per la profilassi.



Mentre sta scoppiando una vera e propria psicosi meningite, in questi minuti è stata battuta dall’Ansa la notizia seconda la quale a Padova ci sarebbe un caso sospetto. Nello specifico una bambina è stata ricoverata nell’Azienda Ospedaliera di Padova in quanto affetta da meningite pneumococcica. La stessa azienda ospedaliera ha rilasciato una nota ufficiale nella quale è stato ricordato che “per la forma di meningite pneumococcica non sussiste alcun periodo di contagio e quindi non è richiesta l’attuazione di misure di profilassi straordinarie delle persone che sono venute a contatto con l’ammalato nei giorni precedenti”. Inoltre nella medesima nota viene sottolineato come “Non c’è dunque alcun rischio di focolaio epidemico, trattandosi di casi sporadici che si verificano prevalentemente nella stagione in corso. Non è nemmeno prevista la chiusura e la disinfezione degli ambienti frequentati dall’ammalato”.



Il dubbio maggiore per tutti gli italiani e non solo è su quale tipo specifico di meningite vaccinarsi. Non esiste infatti solo il meningococco di tipo C, il più aggressivo, ma anche il B (frequente in Europa e in Italia), C, Y, W135 e X. In tutto i sierotipi conosciuti sono 13, ma solo 5 di questi sono in grado di causare epidemie e malattie. I vaccini sono invece di tre tipologie, distinte a seconda del sierogruppo. Il vaccino per il meningococco di tipo C protegge infatti solo per quel particolare sierogruppo, mentre il tetravalente è previsto per A, C, W e C. Un discorso a parte va fatto per la meningite B, per cui è previsto un vaccino specifico e che può colpire maggiormente i bambini al di sotto di un anno di età. Va ricordato inoltre che non tutti i vaccini sono di tipo di gratuito per ora, ma anche le ricette a pagamento verranno distribuite in forma gratuita non appena entrerà il vigore il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale. 



Mentre in queste ore a Napoli sembra sia stato riconosciuto un nuovo caso di meningite meningococcica, l’allerta prosegue: il nuovo episodio riguarda una 13enne ricoverata all’ospedale Cotugno dopo che i primi sintomi sono stati riconosciuti al Santobono di Napoli. Nelle prossime ore si avranno conferme o smentite riguardo i sospetti di ennesimo caso di meningite nell’area del Napoletano: intanto l’allarme o psicosi continua in tutto il Paese e resta come sempre utile osservare nel dettaglio di cosa si tratti davvero quando si parla di malattie pericolose come la meningite. Ad esempio, in termini di vaccinazione la profilassi è obbligatoria per tutti quanti hanno avuto a che fare con il presunto contagiato di meningococco oppure è solamente raccomandata? Secondo gli esperti, la profilassi anti meningococco C è prevista per i bambini che hanno compiuto un anno di età, mentre è consigliata un richiamo con vaccino tetravalente per gli adolescenti. «Il vaccino tetravalente coniugato anti-meningococco A,C,Y,W, è consigliato anche per gli adolescenti che non sono stati vaccinati da piccoli, e secondo le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità dovrebbe essere somministrato anche a chi va in paesi ove sono presenti i sierogruppi di meningococco contenuti nel vaccino», si legge nel focus Medicina del Mattino di Napoli.

Mentre i media sembrano aver attenuato, solo per qualche giorno, l’interesse sui casi di meningite che tra fine 2016 e inizio 2017 sono scoppiati un po’ dovunque da nord a sud, con particolare attenzione sempre in Toscana, resta aperta la domanda che molti cittadini normali si sono fatti in queste settimane, decidendo nel frattempo di procedere con vaccinazioni intensive. “Ma i casi sono davvero in aumento rispetto alla media?”: ecco, a questa domanda ha risposto con chiarezza un medico dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), Dottor Giovanni Maga, intervistato dalla Stampa di Torino. «Nel nostro Paese non c’è alcuna emergenza meningite: i casi annui di meningite da meningococco sono più o meno stabili e inferiori a 200. A confronto, le meningiti da pneumococco sono oltre 1000 mentre quelle da H. infuenzae sono quasi scomparse grazie alla vaccinazione. Siamo di fronte a un numero di casi in linea con gli scorsi anni e, purtroppo, alcuni sono casi letali. Di solito il meningococco può dare forme fulminanti anche nel 10-20 per cento dei casi, il che significa attendersi una ventina di decessi all’anno». Una vera emergenza dunque pare non esserci, anche se ovviamente la situazione rimane monitorate per l’eccezionale, in senso negativo, esplosione di casi, o presunti tali, in poche settimane concentrate.

Per rassicurare la popolazione italiana spaventata dai recenti casi di meningite di tipo meningococcica (ceppo C) il ministero della Salute ha avviato un piano di vaccini speciale e gratuito da distribuire nei prossimi mesi per tutti i richiedenti: lo precisa in una seconda nota stamane proprio il dicastero guidato dal Ministro Beatrice Lorenzin. «Il presidio preventivo rappresentato dalla vaccinazione – prosegue la nota – è disponibile per le classi di età a rischio e per le persone che presentano rischi particolari di contrarre una malattia invasiva grave e sarà in distribuzione gratuita secondo le previsioni del nuovo piano nazionale, inserito per questi motivi nei livelli essenziali d’assistenza che il sistema sanitario nazionale eroga». Il ministero della Salute ha voluto poi, sempre sulla scia dello spegnimento di qualsivoglia allarmismo, esprimere i vari dati sui decessi e le contaminazioni nello scorso anno 2016: «Se consideriamo l’intero quadriennio analizzato (dal 2013 al 2016), abbiamo 629 decessi per meningite da qualsiasi causa, a fronte di 6.786 pazienti diagnosticati. Per dare un’idea comparativa, i decessi da incidente stradale nel nostro Paese sono stati 3.419 solo nell’anno 2015″. Sono 178 i casi di meningite da meningococco segnalati nel 2016, con un’incidenza “in lieve aumento rispetto al triennio 2012-14, ma in diminuzione rispetto al 2015».