Non sarebbe ancora chiara la causa della morte di Maurizio Capizzi, l’uomo 48enne originario di Bronte, in Sicilia e trovato senza vita davanti al cimitero di una frazione di Nerviano. L’uomo, secondo alcune indiscrezioni, soffriva di depressione ed in passato aveva tentato di togliersi la vita. Per tale ragione inizialmente il caso era stato archiviato per suicidio, salvo poi rinvenire solo in un secondo momento un piccolo foro, compatibile con un proiettile o con un corpo contundente. A riferirlo è il portale LiveSicilia che rivela come questo avvenimento abbia portato alla riapertura del giallo, in attesa dell’autopsia, la sola che potrà fare chiarezza sulle reali cause del decesso di Maurizio Capizzi. L’esame autoptico è stato disposto dalla Procura di Milano. Nel frattempo gli inquirenti indagano sulla cerchia di conoscenze della vittima al fine di ricostruire le sue ultime ore di vita. L’uomo, originario della provincia di Catania, da anni era residente a Legnano dove viveva insieme alla compagna.
Si tinge di giallo la morte di Maurizio Capizzi, un uomo di 48 anni residente a Legnano ma originario di Bronte, in provincia di Catania. Per lui il 2016 si era concluso nel modo più tragico: come rivela Il Giorno nella sua edizione online, proprio l’ultimo giorno dell’anno Maurizio Capizzi era stato trovato senza vita davanti al cimitero di Garbatola, frazione di Nerviano, alle porte di Milano. Sin dall’inizio erano circolate notizie poco attendibili sulla morte dell’uomo di origini siciliane, in quanto oltre all’età (le autorità competenti avevano comunicato alla stampa che la vittima avesse 35 anni) si era inizialmente parlato di suicidio. A quanto pare però, la realtà sarebbe ben diversa: Maurizio Capizzi sarebbe stato ucciso da qualcuno. Il suo assassino lo avrebbe freddato con un colpo di pistola proprio davanti al cimitero della frazione nervianese, a pochi passi dalla sua auto, dove sarebbe stato trovato da un passante. Dopo aver accertato le cause della sua morte, il delitto avrebbe preso le sembianze di una vera e propria esecuzione. Le Forze dell’Ordine in un primo momento avevano comunicato il suicidio dell’uomo, anche alla luce del passato tormentato della vittima, considerata depressa e con comportamenti autolesionisti. La procura di Busto Arsizio che si sta occupando del giallo, tuttavia, si sarebbe trovata di fronte ad un’altra verità al punto da aver dovuto compiere un cambio di rotta, a distanza di una settimana dal ritrovamento del cadavere dell’uomo. Al momento, dunque, si indaga per omicidio e gli inquirenti sarebbero alla ricerca dell’assassino di Maurizio Capizzi e soprattutto del movente dietro un’esecuzione del genere. Chi avrebbe potuto volere così tanto la morte del 48enne?