Le ultime voci sulla possibilità del passaggio di WhatsApp a pagamento non deprimono i consumatori che continuano comunque a utilizzarlo senza paura anche se con la voglia di informarsi. Sono tantissimi i messaggi che si vanno a cercare sul web per riuscire ad ottenere delle informazioni che aiutino a stare più tranquilli. Tra video virali e preoccupazioni generali ci rendiamo subito conto però che WhatsApp ormai è entrato fin troppo nella nostra vita. Siamo ormai molto lontani dagli sms che erano limitati sia per testo che per numeri e ormai siamo in un certo senso condizionati. Capita infatti spesso che una persona invece di chiederci il numero ci chieda WhatsApp come se il cellulare servisse solo a quello. Anche la giornata della Befana è stata monopolizzata dall’uso dei nostri smartphone con faccine, messaggini e video inviati proprio tramite il nostro caro vecchio Whatsapp.
Whatsapp è una delle applicazioni di messaggistica istantanea più usate e non c’è motivo di stupirsi se a Capodanno è stata la via preferita dagli utenti per fare gli auguri di Natale e Capodanno. E questo è anche quanto successo in India, dove è stato stimato che addirittura siano stati mandati 14 bilioni di messaggi tramite Whatsapp nella sola sera del 31 dicembre! Un numero da record che ha fatto rimanere a bocca aperta chiunque sia andato ad analizzare i dati dei flussi dell’app di messaggi più famosa al mondo. Sembra che Whatsapp sia usato tantissimo in India e che gli utenti si inviino messaggi in continuazione: effettivamente, nonostante la sera di Capodanno sia sicuramente una sera particolare durante la quale squillano molti cellulari, il numero di messaggi che si sono scambiati in India è fuori dal comune. Chissà quanti messaggi si saranno scambiati nel giorno della Befana e se saranno battuti da qualcuno.
Non solo bufale: WhatsApp, una volta verificato finlamente che neanche questa volta la presunta verità giunta via messaggio virale sul servizio a pagamento dal giorno dell’Epifania, rimane uno dei modi più veloci, utili e gestibili al mondo per poter comunicare con tutti. Ma davvero tutti, come ha pensato bene il comune di Senis, piccolo paese in Sardegna che però arriva prima di tanti altri Paesi più grandi e più ricchi d’Italia. In pratica, il Comune sardo si è dotato di un nuovo canale di comunicazione proprio tramite WhatsApp: in questo modo, con l’applicazione gratuita, verrano inviate in tempo reale ai cittadini notifiche su scadenze, modifiche alla viabilità, stati d’emergenza, eventi e iniziative direttamente sullo smartphone. Ma sarà complessa l’iscrizione? Neanche per sogno, ecco come funziona spigato direttamente dal sito del Comune di Senis: «l’utente deve compiere due semplici passaggi: salvare il numero di telefono 329 4241974 nella rubrica del proprio cellulare e inviare attraverso WhatsApp un messaggio contenente il proprio nome e cognome accompagnato dal testo Attiva iscrizione. L’iscrizione verrà confermata attraverso un messaggio di benvenuto con l’invito a leggere la policy sulla privacy del servizio, che si intenderà così accettata. I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun utente potrà conoscere i dati degli altri iscritti».
È l’ennesima bufala e ancora una volta arriva tramite WhatsApp con la noncuranza di molti utenti che diffondo senza verificare notizie e presunte novità su ogni tipo di argomento. Se poi ci aggiungiamo che in un periodo di forte allarme terrorismo non vi è certo bisogno dei falsi allarmi e delle bufale di spessore così enorme, vedersi ricevere un messaggio in un gruppo WhatsApp su possibili attentati a Milano e in generale in Italia non fanno certamente ridere. Dunque non solo bufale sull’applicazione a pagamento dal nuovo anno o dal giorno dell’Epifania: su WhatsApp anche la nera ironia sul terrorismo, questa volta tramite addirittura traccia audio: «I giorni 6, 7 e 8 gennaio non recatevi nei centri commerciali di Castano, Vanzaghello, Milano. Evitate i locali pubblici pieni di gente. Ci sono fondati motivi di credere che ci possa essere un attentato», dice la voce di un uomo. Secondo lo sconosciuto i cittadini di Milano dovrebbero evitare i luoghi affollati o comunque di aggregazione in città e in provincia. Come riporta Milano Fanpage, l’uomo sembra spacciarsi come appartenente alle forze dell’ordine. Per gli investigatori, comunque, il messaggio è assolutamente inattendibile, non ci sarebbe alcun elemento credibile.
Bene, oggi è il 6 gennaio 2017 e il vostro WhatsApp… non è a pagamento. Qualcuno ancora si stupirà che quel messaggio strano arrivato qualche giorno fa sia davvero una bufala e una truffa eppure è così: non c’è modalità già facile che verificare oggi la veridicità di questi presunti messaggi virali che dovrebbe avvisare gli utenti dei pericoli delle App. Oggi controllare per bene e scoprirete che la Befana non si è portata il credito del vostro smartphone e WhatsApp continua imperterrito a funzionare come ieri. Ma occhio però ad un’altra bufala che circola in queste ore, anch’essa assai ricorrente: per il prossimo compleanno dell’App di messaggistica più usata al mondo, il prossimo 8 gennaio, alcuni messaggi avvisano di presunte “ricerche omaggio e in regalo per festeggiare l’avvento di WhatsApp nelle nostre vite”. Anche qui, nulla di più falso con gli ideatori della bufala che ogni anno ci provano a fregare gli utenti sfruttando l’evento del compleanno di questo servizio. Non fate girare, per favore, il solito messaggio da catena di Sant’Antonio: è falso!
Impazza sui social network la notizia che da oggi WhatsApp diventerà a pagamento anche se ovviamente è la solita bufala a cui dobbiamo assistere ogni anno. Non è questo però l’unico argomento che riguarda l’App più nota del nuovo millennio, si parla infatti molto dei virus che colpiscono di giorno in giorno i nostri smartphone. Pare infatti che l’ultima truffa a circolare tramite WhatsApp sia quella, denunciata da Donna Moderna, che riguarda un video su “I 10 cani più belli del mondo”. Cliccando sul video in maniera inconsapevole si accede a un servizio che ci porterà a un addebito di cinque euro al giorno, quindi una truffa in piena regola. E se accidentalmente ci capiterà di accedere all’abbonamento è possibile disdirlo? Questo sicuramente starete pensando, ma di certo la via d’uscita c’è. Perchè basterà chiamare il proprio operatore telefonico per riuscire a salvare il proprio conto telefonico.
Per usare WhatsApp dovrete pagare? No, l’applicazione di messaggistica resta gratuita, ma il problema è un altro: essendo uno dei servizi più utilizzati al mondo, è diventato un bersaglio per i pirati informatici e gli hacker, interessati a rubare credenziali d’accesso e denaro agli utenti. Circolano così diversi virus e malware attraverso WhatsAppche sono in grado di infettare smartphone e tablet. Vengono proposti sconti su prodotti hi-tech costosi o viene fatto credere che il servizio diventerà a pagamento. Da qualche giorno, invece, è presente un tipo di virus che invita gli utenti a scaricare emoticon animate. L’allarme è stato lanciato da “Una Vita da Social”, l’account Facebook della Polizia. Il malware si presenta sotto forma di messaggio con un link per scaricare un aggiornamento delle emoji animate di WhatsApp, ma in realtà nasconde un virus o l’iscrizione ad un servizio a pagamento. Il consiglio, dunque, è di ignorare il messaggio, del resto gli aggiornamenti di WhatsApp sono presenti su Google Play Store o l’Apple Store.
Il caso relativo al passaggio di WhatsApp a pagamento è scoppiato come una bolla di sapone dopo la precisazione fatta dalla Polizia di Stato con il suo account Facebook “Una vita da social”. Da domani si pagherà per usufruire dei servizi dell’applicazione di messaggistica? Assolutamente no: l’indiscrezione che circola da tempo sul web non è altro che una bufala. «Periodicamente, soprattutto nel periodo delle festività natalizie, viene messa in giro la voce che l’applicazione di messaggistica più usata nel mondo diventa a pagamento» spiega la Polizia di Stato, secondo cui circolano poi comunicazioni urgenti che invitano a inviare 10 messaggi ai propri contatti per scongiurare l’attivazione del servizio a pagamento. WhatsApp, invece, continuerà ad essere gratuito. Sul profilo Una vita da social vengono fornite altre spiegazioni: «In molti casi si tratta di siti di fake che, creando delle catene, speculano sulla pubblicità online attraverso i clic delle visualizzazioni, guadagnando dalle pubblicità. Ci sono però anche dei burloni che si divertono a prendere in giro gli utenti della rete». La sostanza, però, non cambia: WhatsApp non sarà a pagamento da domani. Clicca qui per visualizzare il post della Polizia di Stato attraverso l’account Una vita da social.
Da domani WhatsApp sarà a pagamento… ecco sì, l’ennesima bufala ormai forse non spaventa più nessuno, come spieghiamo qui sotto. Ad inizio 2017 questi messaggi che ciclicamente arrivano sui nostri smartphone riguardo il servizio a pagamento dell’app di messaggistica più utilizzata al mondo dovrebbero averci messo al riparo da ogni forma di bufala; eppure alcuni ci cascano ancora, come nella più recente bufala su WhatsApp del mese di novembre. «Salve, siamo Andy e Jonh, i direttori di whatsapp qualche mese fa vi abbiamo avvertito che da quest’estate Whatsapp non sarebbe stato più gratuito; noi facciamo sempre ciò che diciamo, infatti, le comunchiamo che da oggi whatsapp avrá il costo di 1 euro al mese. Se vuole continuare a utilizzare il suo account gratuitamente invii questo messaggio a 20 contatti nella sua rubrica, se lo farà, le arriverá un sms dal numero: 123#57 e le comunicheranno che whatsapp per LEI è gratis!!! Grazie». Ovviamente è una bufala, una fake news, una falsità, insomma tutto quanto di più distante dalla realtà (e se notate, anche dalla cultura, visti i tanti errori grammaticali inseriti in quelle poche righe). Falsa è anche la presunta modalità di attivazione che si basa su un sistema inventato; «Se hai almeno 20 contatti manda questo messaggio a loro. Cosi risulterà che sei un utilizzatore assiduo e il tuo logo diventerà blu», ma il logo è un emoticons, e non può certo cambiare colore, o se invece si intende proprio il logo di WhatsApp beh… provate a farli cambiare colore, vediamo se ci riuscite!
Continuano a imperversare sul web la bufala del passaggio di WhatsApp a pagamento dalla giornata dell’Epifania. Al di là di questo sono diverse le notizie legate anche a nuovi virus che si stanno diffondendo. Uno degli ultimi è legato alla nota vocale che sta seminando disagio visto che in realtà è un trojan molto pericoloso. Sono infatti tanti gli audio e i video che arrivano di continuo anche nei gruppi con gli amici o di lavoro e tra questi si annidano anche dei pericoli che possano portare a rendere più lento il nostro servizio operativo e ad avere dei problemi che sicuramente danneggiano chi usa il cellulare anche per il lavoro. Staremo a vedere se poi da qui a domani arriveranno anche altre novità legate sempre al mondo di WhatsApp.
Mentre impazza la bufala di WhatsApp a pagamento ci sono altre novità che riguardano l’app più usata degli ultimi anni. Dall’inizio di questo 2017 infatti WhatsApp non funziona più sugli smartphone più obsoleti. Parliamo di quelli che hanno i sistemi operativi Android 2.2 e iOS 6 che sicuramente ormai da molto tempo la maggior parte delle persone ha riposto nel cassetto per andare avanti con dei mobili più recenti. Non sono state ancora studiate delle nuove soluzioni, resta quindi l’unica possibilità di sostituire il nostro smartphone vecchio con uno più nuovo. WhatsApp ha sottolineato che i sistemi più vecchi non offrano la possibilità di espletare le nuove funzioni che proprio gli sviluppatori delle App in questione hanno reso accattivanti per gli utilizzatori. Staremo a vedere quindise ci saranno delle novità tra i consumatori. L’App rimarrà invece attiva fino alla fine di giugno sui seguenti sistemi operativi: Nokia Symbian S60, Nokia S40, BlackBerry e BlackBerry 10.
WhatsApp a pagamento? L’allarme è tornato, ma si tratta ancora una volta di una bufala. Ogni anno, in particolare nel periodo natalizio, circolano presunte indiscrezioni – che si trasformano poi in catene – sulla svolta dell’applicazione di messaggistica acquistata nel 2014 da Facebook. Questa volta l’appuntamento sarebbe stato fissato per il giorno dell’Epifania, quindi non sorprendetevi se nel corso delle prossime ore riceverete messaggi d’avviso da parte di amici e conoscenti. Lo staff di WhatsApp, però, ha più volte dichiarato che non ci sono i presupposti per chiedere un contributo annuale agli utenti, a prescindere dallo smartphone che utilizzano per usufruirne. Non vi resta allora che ignorare le catene e quei messaggi che contengono link a pagine dalle quali effettuare apparentemente i pagamenti per usufruire di WhatsApp, perché in tal caso si passa dalla bufala alla truffa. Le ultime novità riguardanti l’utilizzo di WhatsApp riguardano la sospensione del servizio per chi ha sistemi operativi obsoleti sul proprio smartphone.