Neve alle porte di Roma, ma la sorpresa è la scritta che compare sul monte Giano: DVX, un omaggio risalente al 1939 per Benito Mussolini. Gli allievi della Scuola Guardie Forestale di Cittaducale piantarono su una superficie di otto ettari, corrispondenti a circa 12 campi da rugby, ben ventimila abeti, disposti in modo da ricreare la scritta e renderla visibile anche a 90 chilometri di distanza. La scritta ha rischiato di scomparire nel dopoguerra per incuria e incendi, oltre che per l’aggiunta di altri abeti, ma nel 1998 furono stanziati 260 milioni di lire da parte della giunta regionale di centrosinistra per la manutenzione dei boschi. Due anni dopo le fiamme rischiarono di cancellare la scritta DVX, ma furono spente in extremis dagli elicotteri della Protezione civile, a cui si era appellato – come ricorda Il Messaggero – Luigi Ciaramelletti, assessore regionale alla Cultura della giunta Storace. Tra polemiche e ritardi si arrivò al 2004 per i lavori alla scritta, riconosciuta patrimonio artistico e monumento naturale. «La lotta al fascismo e alle sue eredità non si fa con la motosega» dichiarò Roberto Giocondi del PD.



Le foto che ci giungono dalla capitale ci mostrano un clamoroso omaggio a Benito Mussolini che tutti conoscono, una scritta Dux sulle sponde di un monte, ma che stupisce ogni volta che diventa visibile addirittura da quasi cento chilometri, novanta per l’esattezza. La scritta infatti sorge sulle sponde del monte Giano che si trova al confine tra il Lazio e l’Abruzzo. Le nevicate di questi giorni infatti hanno reso possibile il mettere in evidenza questa scritta che ora mostra i suoi contorni in maniera netta e decisa, senza che ci possano essere dei dubbi nel guardarla anche da molto lontano. Una scritta che comunque ricompare spesso in questo periodo proprio perchè le condizioni avverse rendono la visibilità più nitida e staremo a vedere se come ogni anno ci saranno nuove polemiche rispetto a questo. La cosa curiosa, come ricorda il Corriere della Sera nella sua versione online, è che però la scritta sia stata sempre difesa anche dai politici di centro-sinistra che di sicuro hanno diverse idee politiche.



Come è nata la scritta Dux che si vede fino a Roma da Monte Giano e che torna ad essere argomento di discussione oggi? E’ ovviamente un chiaro omaggio a Benito Mussolini e che è stato realizzato nel comune di Antrodoco in provincia di Rieti nel 1939. La realizzazione è stata affidata agli allievi della scuola delle Guardie forestali di Cittaducale. Per formarla ci sono voluti addirittura ventimila abeti per una superficie di otto ettari. Diverse volte dopo la fine della seconda Guerra Mondiale ci sono stati dei progetti per rinfoltire la zona verde attorno agli alberi già presenti cosa che avrebbe nascosto del tutto questa scritta. Altro quesito che si possono fare i più giovani è perchè DVX e non Dux. Questo perchè riprende lascritta latina ”Dvx mea lvx” che significa “Duce mia luce”. 

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