Le condizioni di Giancarlo Bondanza, il taglialegna 56enne vittima di una violenta aggressione a Genova restano critiche. A riferirlo è l’agenzia di stampa Ansa, secondo la quale l’uomo sarebbe attualmente in rianimazione in prognosi riservata. Per lui, le prossime 24 ore potrebbero essere decisive. Intanto, dopo la notizia dell’indagato per tentato omicidio approfondita nel precedente focus, pare che le indagini dei carabinieri stiano andando avanti, senza spostare l’attenzione da altre persone con le quali la vittima avrebbe avuto dei dissidi negli ultimi tempi. Sarebbe questo il movente dell’aggressione contro il taglialegna, colpito da uno dei tre colpi di pistola calibro 22 esplosi verso di lui. Gli investigatori sarebbero convinti che la vittima conoscesse perfettamente il suo aggressore al punto da averlo fatto entrare in casa. Stando alla ricostruzione, tra Giancarlo Bondanza e l’aggressore sarebbe iniziata una lite, probabilmente legata a piccole somme di denaro, in seguito alla quale sarebbero partiti i colpi di arma da fuoco.
Svolta nel caso relativo all’aggressione avvenuta a Genova la sera del 6 gennaio scorso a scapito di Giancarlo Bondanza, taglialegna 57enne di Crocefieschi. A quanto pare, a ferire gravemente con un colpo di pistola in faccia sarebbe stato un 50enne di Savignone, con il quale Giancarlo Bondanza avrebbe avuto alcune discussioni. A darne notizia è l’agenzia di stampa Ansa che rivela come il nome del 50enne sia stato iscritto nel registro degli indagati per tentato omicidio. Si tratterebbe di un atto dovuto e che permetterà agli inquirenti di poter eseguire tutti gli accertamenti del caso per far luce sulla vicenda che ha scosso Genova nelle ultime ore. Intanto l’indagato è stato sottoposto al test dello stub utile a stabilire o meno la presenza di eventuali residui di polvere da sparo e la sua abitazione è stata sottoposta a perquisizione. A far concentrare l’attenzione degli inquirenti sull’uomo sarebbe stato un messaggio che l’agricoltore avrebbe inviato al taglialegna e contenente minacce: “Non arrivi a domani”. Ora il messaggio ed altri elementi raccolti sarebbero al vaglio degli investigatori che indagano sull’aggressione avvenuta a Genova nel giorno dell’Epifania.
L’aggressione avvenuta la sera dell’Epifania a Genova, in un casolare di Crocefiaschi, resta ancora avvolta nel mistero. Come riportato da Il Secolo XIX, ad essere rinvenuto in uno stato di incoscienza dopo aver ricevuto un colpo di pistola al volto è stato Giancarlo Bondanza, taglialegna di 57 anni ora in coma farmacologico all’ospedale San Martino. I sospetti degli investigatori rispetto all’aggressore si starebbero concentrando sulla cerchia di conoscenze del taglialegna. Non avendo rinvenuto tracce di effrazione su porte o finestre, il convincimento degli inquirenti è infatti che Bondanza abbia aperto consapevolmente all’uomo che lo ha sparato. Il locale dove il taglialegna è stato trovato riverso a terra era in perfetto ordine, un ulteriore indizio che esclude la possibilità di una rapina o di una colluttazione. A questo punto la speranza degli uomini che indagano sul caso è che le telecamere di sorveglianza della zona abbiano immortalato l’aggressore di Crocefiaschi durante la sua fuga.
Ancora tragedie durante le festività. La sera dell’Epifania, un uomo di 57 anni è stato ritrovato riverso sul pavimento della propria abitazione di Crocefieschi, a Genova, con un colpo d’arma da fuoco in pieno volto. A lanciare l’allarme il padre di 90 anni, che allarmato da alcuni rumori e urla è sceso a controllare che il figlio stesse bene. I due familiari abitano infatti uno sopra l’altro, ma non appena l’anziano ha raggiunto l’appartamento del figlio, si è imbattuto in un uomo che lo ha spintonato e poi si è dato alla fuga. Il 57enne è stato trasportato subito al pronto soccorso di San Martino, ma la causa della ferita che ha riportato sul volto è stata scoperta solo in sala operatoria. E’ in questo contesto infatti che i medici si accorgono del proiettile rimasto all’interno della ferita. Secondo le prime indiscrezioni, riportate da Genova Today, l’arma usata dall’aggressore potrebbe essere una calbro 22. La vittima si trova ora in stato d’incoscienza, dopo aver subito un lungo intervento, ma è stato dichiarato fuori pericolo. Per ora gli inquirenti indagano su possibili motivi personali che abbiano spinto lo sconosciuto ad imbracciare l’arma. Il sospetto deriva infatti che la situazione finanziaria della famiglia della vittima non fosse tale da far supporre una rapina, anche a causa della lontananza della villetta alle strade più affollate. Ad avvallare l’ipotesi anche la testimonianza dell’anziano padre del ferito, che ha riferito che l’aggressore sia genovese e che abiti in zona. L’unico particolare per ora da accertare rimane un particolare della dichiarazione dell’anziano, che ha riferito di non aver udito alcun colpo di pistola. Esclusa infatti la possibilità che l’arma potesse avere un silenziatore tale da rendere lo sparo impercettibile.