A causa dell’inquinamento luminoso in Italia sarebbero visibili sempre meno stelle. E’ quanto sostiene, riporta il Secolo d’Italia, la nuova versione italiana dell’Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso, studio realizzato da un gruppo internazionale di ricerca coordinato dall’Italia con l’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’inquinamento luminoso (Istil), un’organizzazione no-profit fatta da volontari. Di inquinamento luminoso e illuminazione pubblica si occuperà stasera il programma PresaDiretta in onda su Rai 3: sarà trasmessa un’inchiesta “Luce sprecata” sulle differenze fra l’Italia e gli altri Paesi proprio per quanto riguarda questo problema. Secondo l’Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso questo è un problema di livello globale ma il nostro paese è quello più colpito nel gruppo del G20: ”il 77% degli italiani non può più vedere la Via Lattea, mentre addirittura un quarto della popolazione non attiva più gli occhi nella modalità di visione notturna nell’osservare il cielo”, spiega il fisico Fabio Falchi dell’Istil. L’ultima parte di cielo stello rimasta ancora quasi intatto è quella che copre l’Isola di Montecristo dove arriva poco inquinamento luminoso dalle coste della Toscana: qui si può ancora vedere di notte la Via Lattea.
L’inquinamento luminoso è di sicuro uno dei problemi che riguarda la popolazione mondiale, anche quelle aree finora considerate a basso rischio. E’ di sicuro difficile riuscire ad individuarlo e non perchè l’inquinamento luminoso non si faccia notare, anzi. Proprio perché è sempre sotto agli occhi di tutti, è diventato quasi un’abitudine. Si discute spesso di smog, polvere sottili, bio, ma la difficoltà maggiore è riuscire a distinguere l’inquinamento luminoso da ciò che è a tutti gli effetti l’illuminazione, pubblica o privata. L’inquinamento luminoso verrà approfondito durante la puntata di PresaDiretta di questa sera, lunedì 9 gennaio 2017, che andrà in onda come sempre nella prima serata di Rai 3. L’inchiesta “Luce sprecata” di Lisa Iotti si concentrerà anche sulle differenze fra l’Italia e gli altri Paesi in tema di illuminazione. Si parla di inquinamento quando l’irradiazione della luce raggiunge la volta celeste in particolare o comunque quando interessa aree al di fuori da quelle previste. Il danno provocato non riguarda inoltre solo l’ambiente, ma anche le finanze e la cultura. Siamo sempre abituati inoltre a vedere la luce come fonte di benessere per esseri viventi ed ambienti di qualsiasi tipo, in grado di mantenere positivo l’umore e contrastare l’anemia. Le possibilità di risparmio e prevenzione ci sono: il progetto Lumière per il risparmio energetio è stato creato in seguito ad una mozione dei Pentastellati. Il progetto, come ha sottolineato il Consigliere Roberto Bosco a Il Giornale di Vicenza, prevede l’impiego delle lampade a led anche per l’illuminazione pubblica, in grado di far risparmiare moltissimo alle amministrazioni comunali. “Garantisce maggior sicurezza”, ha affermato Bosco, “poiché fornisce una luce migliore, ha una durata maggiore e necessita di meno energia”.