Mentre le prime analisi avevano escluso un caso di meningite per il decesso a Torino, ora arrivano le controsmentite dei secondi esami fatti sul povero 25enne di Valperga morto al Molinette di Torino: «Non è stata ancora identificato il ceppo di meningocco che ha causato la malattia e il decesso ma la diagnosi è certa. La possibilità di contagio riguarda solo i conviventi, per i quali la profilassi è già stata avviata. Ci siamo infatti comportati da subito come se già sapessimo che era meningococco», afferma l’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte. Nello stesso modo anche Gallera, assessore Lombardia, aveva confermato questa mattina come il caso di Legnano, dove un 49enne è ricoverato da domenica mattina per uno svenimento improvviso, rientrasse in un nuovo caso di meningite di tipo C. «È arrivato in ospedale a Legnano nella mattina di domenica 8, trasportato dal 118 che lo ha trovato a casa, svenuto, da solo. E dopo le analisi, condotte dagli infettivologi della struttura, è stato confermato che si tratta di un nuovo caso di meningite. È accaduto a un cinquantenne di Canegrate, nell’hinterland milanese: l’uomo è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale, in gravi condizioni», riportano i colleghi di Repubblica. Scattate tutte le profilassi sia nei confronti dei conoscenti del paziente che in tutti gli altri operatori sanitari dell’ospedale di Legnano.



Nuovo caso di meningite, questa volta accertato e ufficiale a Legnano, ultima provincia di Milano prima del Varesotto: si tratta purtroppo di menigococco C per un paziente di 49 anni di Busto Garolfo, ricoverato ora al Reparto malattie infettive di Legnano con fondati sospetti di Meningite. La conferma arriva direttamente dall’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera: «Gli accertamenti clinici condotti sul cinquantenne di Canegrate ricoverato domenica 8 gennaio in Rianimazione” presso l’ospedale Civile dell’Asst Ovest Milanese “con evidenti segni di sepsi hanno mostrato la presenza di stafilococco nel sangue (responsabile della sepsi) e di meningococco. L’evidenza del meningococco ha reso necessario il percorso della profilassi nei contatti del paziente e nel personale del Pronto soccorso. L’uomo è vigile e contattabile, le sue condizioni sono stabili». Proprio in Lombardia sono scattate in questi giorni le vaccinazioni e le prenotazioni per mettersi in sicurezza da eventuali contagi virali della grave malattia: nessun allerta né regionale né nazionale, il rischio psicosi però è sempre dietro l’angolo e bisogna essere molto prudenti con i vari casi che sembrano scoppiare ogni giorno. Ad esempio, i primi esami effettuati sul presunto caso di meningite a Torino sono stati negativi: l’uomo morto ieri pomeriggio al Molinette al momento non sembra sia deceduto per la meningite anche se ulteriori esami verranno effettuati nei prossimi giorni.



E ovviamente ritorna la polemica, assidua, sul fronte della meningite in Italia: dopo lo scoppio di altri due, forse tre casi nelle ultime ore, sul web ritornano le “ipotesi illuminate” di alcuni presunti esperti in materia che non fanno altro che inasprire un sentimento già piuttosto elevato scatenando anche inutili psicosi o allarmi. Succede tutto in provincia di Parma, a Traversetolo, dove il sindaco su Facebook ha scritto un post molto polemico sulla presenza dei migranti in Italia e la contemporanea impennata dei casi di meningite: «Si moltiplicano in tutta Italia casi di meningite, alcuni mortali. E a nessuno sfugge il nesso tra i segni prodromici di un’epidemia e la presenza di persone provenienti dall’area subsahariana dell’Africa in cui si registra da anni la diffusione della malattia, entrate nel Paese grazie alla politica assurda della Sinistra sull’immigrazione clandestina incontrollata, spacciata per accoglienza di profughi di guerra e perseguitati. Solo chi mente sapendo di mentire non mette in relazione l’impennata di casi di meningite con la presenza di immigrati dai Paesi della ‘Fascia della Meningite’ (Meningitis Belt), la zona sub-sahariana dell’Africa in cui da anni si registra una epidemia costante della patologia». Ira dell’opposizione e il caso diventa nazionale contro il sindaco leghista e contro tutte le fazioni che davanti all’emergenza, ancora non allarme nazionale, va ricordato, accostato tutto all’altro problema, altrettanto complicato, dei migranti. Non esattamente il modo migliore per affrontare entrambi i fronti….



Potrebbe essere morto a causa della meningite il 25enne di Valperga Caluso, in provincia di Torino. Il decesso di Vittorio Bonetto è avvenuto in seguito alla chiamata del giovane al 118 ed al suo trasporto in ospedale. Dopo diversi giorni di febbre, come sottolineato dal ragazzo stesso sui social, la situazione è apparsa subito drammatica, tanto da spingere i paramedici a raccomandare il ricovero immediato. Le cause che hanno portato alla morte Vittorio Bonetto sono ancora da verificare: il sospetto che sia stato colpito dalla meningite verrà verificato o smentito nelle prossime ore. Si è spento nella giornata di ieri presso l’ospedale Molinette, fra le 18 e le 19, e i familiari, così come i soccorritori, sono stati sottoposti a profilassi immediata, come sottolinea Il Secolo XIX. I casi avvenuti nei giorni scorsi fanno pensare che possa trattarsi di meningococco e se verrà confermato le autorità sanitarie daranno il via alla profilassi per tutte le persone che sono entrate in contatto con il ragazzo, come comunicato dal Ministero della Salute. In base alle condizioni di salute di Vittorio Bonetto, i medici hanno stabilito che al suo arrivo in ospedale si trovava già in uno stato di “pre-coma”. 

Diversa invece la situazione per quanto riguarda il caso nel Milanese emerso nelle scorse ore. In base ai controlli, i medici hanno accertato che il 49enne di Busto Garolfo, in provincia di Varese, è stato colpito da pneumococco. Anche se si tratta di una forma virale di meningite, non è la più pericolosa, che corrisponde invece al meningococco. L’uomo è stato ricoverato nell’ospedale di Legnano, nel reparto Malattie Infettive, ed ha già avuto intanto un miglioramento delle sue condizioni di salute. In base agli specialisti della struttura ospedaliera, lo pneumococco non richiede altre profilassi per le persone che sono entrate in contatto con il paziente, né per i parenti. Confermata invece la meningite batterica per la 17enne pugliesse ricoverata lo scorso 5 gennaio ad Andria. Le condizioni della giovane paziente sono per ora stabili, sottolinea Il Messaggero, ed in leggero miglioramento. L’Asl Barletta-Andria-Trani ha stabilito inoltre che non è più infettiva dalle 24 ore decorse in seguito al suo ingresso in ospedale.