Per gli inquirenti non ci sarebbero dubbi: alla base del tentato omicidio a Genova a scapito di un taglialegna 56enne di Crocefieschi ci sarebbero dissidi legati ai soldi. Per questo Giancarlo Bondanza sarebbe stato colpito in faccia da un proiettile al culmine di una lite avvenuta nella sua abitazione. Secondo Il Secolo XIX, ad incastrare il presunto aggressore, un agricoltore 50enne della zona ora indagato, sarebbe stato un sms minatorio inviato alla vittima prima dell’aggressione. “Non arrivi a domattina”: è questo il contenuto del messaggio, al vaglio degli inquirenti. Dopo essere stato condotto in commissariato, il 50enne avrebbe tentato di difendersi al cospetto degli investigatori: “In quel testo c’è un banale errore. Avevamo un appuntamento con Giancarlo e volevo disdirlo. La mia intenzione era scrivere: ‘Non arrivo domani'”, avrebbe asserito il presunto aggressore. La sua versione, tuttavia, non avrebbe affatto convinto gli inquirenti che procedono nelle loro indagini al fine di fare chiarezza sul tentato omicidio avvenuto la sera dello scorso venerdì a scapito di Giancarlo Bondanza.



Ci sarebbe una svolta nel caso di tentato omicidio a Genova e che ha visto protagonista, in qualità di vittima, il taglialegna 56enne Giancarlo Bondanza. L’uomo, nella serata dello scorso venerdì, è stato vittima di una aggressione mentre si trovava nella sua abitazione a Crocefieschi, dove vive insieme al padre novantenne. Qui è stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco esploso da una calibro 22 e soccorso proprio dall’anziano padre. Attualmente sarebbe in rianimazione e in prognosi riservata. Intanto le indagini sul responsabile procedono e dopo l’iscrizione nel registro degli indagati – come atto dovuto – di un uomo 50enne, un agricoltore di Savignone con il quale Giancarlo Bondanza ha avuto dei disguidi, sarebbe emerso anche il possibile movente dietro il tentato omicidio. Stando a quanto reso noto dal quotidiano online Il Secolo XIX, secondo gli investigatori alla base dell’aggressione a scapito del taglialegna ci sarebbe un debito per una somma di denaro esigua, pari a 500 euro. I Carabinieri avrebbero posato l’attenzione su tre persone, suoi creditori, ovvero l’agricoltore indagato e altri due complici. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i tre uomini prima avrebbero cercato la vittima nel bar di Crocefieschi, poi sarebbero andati a minacciarlo all’interno della sua abitazione. Al culmine di una violenta lite, dunque, sarebbero stati esplosi tre colpi di pistola, dei quali uno avrebbe colpito in faccia Giancarlo Bondanza. Poche ore dopo l’aggressione a scapito del 56enne e che ha portato all’avvio dell’indagine per tentato omicidio, gli investigatori avrebbero subito battuto la pista della vendetta legata ai soldi. Le prossime ore intanto, saranno decisive non solo per il corso delle indagini ma anche per le condizioni di salute della stessa vittima.

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