Si chiama Pietro Casamia e qualche simpaticone potrebbe anche chiamarlo l’astronomo ludopatico. Lui, però, per il gioco aveva sviluppato una passione che era il frutto delle sue grandi conoscenze. Non amava l’azzardo questo fisico e studioso del ‘700 di cui si sa ben poco – se non che visse a Venezia -, più che altro adorava scommettere sulle sue abilità di profetizzare i numeri vincenti del Lotto, facendo affidamento sul calcolo delle probabilità e sul quel misto di esoterico e mistico che in quel secolo si andava diffondendo in contrapposizione al pensiero illuminista. A riprendere la sua storia è Il Gazzettino, sottolineando ironicamente come in un gioco di assonanze particolari, fu un certo Giacomo Casanova a diffondere in Francia il Lotto tanto amato da Casamia. Sì, perché se qualcuno si sta domandando se davvero già nel Settecento potesse esistere il Lotto, la risposta è affermativa: basti pensare che nel 1576 vi è testimonianza diretta del cosiddetto “gioco del seminario”, quando il patrizio genovese Benedetto Gentile associò i nomi dei 120 candidati alla carica di Membri del serenissimo Collegio della Repubblica. Insomma, il desiderio di arricchirsi: di far fortuna con la lotteria, non è un vizio diffuso soltanto nella modernità.



IL SISTEMA DI CASAMIA

Ma qual era lo schema seguito da Pietro Casamia per tentare di far saltare il banco? A quali conoscenze si affidava? In particolare l’astronomo nutriva una passione per la “Tavola Settenaria” di Rutilio Benincasa, basata sul calcolo delle probabilità di uscita dei numeri, di cui introdusse una nuova versione. Un sistema di previsione, quello pensato nel 1552 dal suo ispiratore, basato guarda caso oltre che sui numeri anche sull’astrologia e la ciclicità dei moti celesti, pane quotidiano di Pietro Casamia. L’astronomo presentava così i suoi studi:”Il primo vero principale scopo si è dare a Voi, Signori, il metodo di potervi ricavare sempremai da Voi stessi, e senza ricorso di altri, i veri simpatici numeri, e regolatori in ogni, e qualunque operazione Voi desideriate di servirvene (come scorgeremo e vedremo in progresso); e questo in tre ordini componenti acciò abbiano ad essere di valore, forza, e virtù, non chè proporzionati nelle loro equidistanti differenze, e proporzioni Regolatrici, cioè in Giornali, Mensili, e Annuali…”. Traduciamo: lo scopo è vincere alla lotteria. Volete sapere se alla fine vi è riuscito? Le informazioni in nostro possesso non sono tante: ma non v’è notizia di un astronomo del ‘700 arricchitosi col Lotto.

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