Intervista del quotidiano Libero a una ragazza ventitreenne, Marta Sodano, che può rappresentare sicuramente un esempio per molti giovani. Affetta dalla Sindrome di Down, Marta ci tiene a vivere con pienezza la sua vita, senza lasciarsi irretire da chi vorrebbe vederla come “diversa” o comunque considerare limitante la sua condizione. Nell’intervista racconta: “Sono addetta amministrativa al magazzino di una grande azienda lombarda, l’ambiente è favorevole, le persone gentili, e sto facendo un’ importante esperienza. Tuttavia, essendo io appassionata di bambini e natura, in futuro mi piacerebbe lavorare all’ interno di un museo, o di un parco, o di uno zoo, stare in mezzo ai bambini, guidare i gruppi, accogliere i visitatori.” Marta non ha paura di parlare delle sue paure e delle sue aspirazioni: “Ho paura delle altezze, soffro di vertigini. Inoltre, sto molto nel mondo della fantasia. Mi piace sognare, immedesimarmi nei personaggi dei film che guardo. Sono sempre stata una romantica.”



IN AMORE MAI ACCONTENTARSI

E proprio la sfera amorosa spesso viene vista con stupore se si parla di persone con la Sindrome di Down, come se fosse un qualcosa che non possa appartenere loro. Ma per Marta non c’è davvero nulla di strano: “Sì, ho avuto dei fidanzati. Uno di loro amava la compagnia delle belle donne e non voleva avere una relazione fissa, allora l’ho lasciato. Anzi, ho fatto in modo che fosse lui a lasciare me, dicendogli che mi piaceva un altro ragazzo. Poi ho avuto un altro fidanzato, era dolce, affettuoso, mi ripeteva che mi amava, ma io volevo i fatti. Una sera ha messo la pizza con gli amici prima di me e l’ho mollato: pur avendo sofferto per questa decisione, non avevo alcuna intenzione di accontentarmi. Dopo questi amori mi sono detta che quello vero non esiste. Ma penso che sia necessario continuare ad essere ottimisti e fiduciosi, credere che un giorno arriverà l’ uomo giusto. E se non accadrà, pazienza, la vita continua.”



FORTUNA, PASSIONI, PREGI E DIFETTI

Ma Marta si ritiene una ragazza fortunata? “La mia più grande fortuna è quella di avere una mamma meravigliosa. È molto severa con me, ma anche dolce. Insieme scherziamo, ridiamo, ci sosteniamo. Mia madre è il mio punto di sicurezza, poi ci sono gli amici, a cui sono molto legata.” Poi ci sono le passioni, i vizi e le virtù: “Riconosco di essere pigra, permalosa ed egocentrica. Adoro stare al centro dell’ attenzione. Ma voglio cambiare. E voglio crescere: sono appassionata di internet. Per istruirmi cerco sul web il significato delle parole.” Avere la Sindrome di Down è solo una parte e non tutta la vita di chi ne è afflitto. Per Marta significa: “Avere difficoltà ben più grandi degli altri. Per esempio, avere mancanza di capacità di scelta. E questa mancanza la sento eccome: molte persone, ad esempio, decidono se avere figli oppure no. Io fisicamente potrei, ma non posso per le mie difficoltà. Questo mi dispiace un po’, ma non ne faccio una tragedia. Cerco di essere ottimista.” E l’ottimismo può essere la chiave per vivere una vita piena di gioia e sorprese, lontana dalle etichette.