E’ trascorso un mese esatto dal ritrovamento del cadavere di Noemi Durini, la 16enne di Specchia, in provincia di Lecce, uccisa il 3 settembre scorso dal fidanzatino 17enne, reo confesso. Un mese fa, dunque, per la famiglia Durini si sono spente per sempre le speranze di poter abbracciare la ragazza, non più artefice di una bravata ma vittima di uno dei più brutali omicidi degli ultimi tempi. La trasmissione di Rete 4, Quarto Grado, in onda stasera in prima serata, riaccenderà i riflettori proprio sul delitto avvenuto in Salento, con le ultime novità ed i retroscena. Nei giorni scorsi, Quotidiano di Puglia nell’edizione online aveva rivelato una importante svolta nel caso, attorno al quale vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti. La madre di Noemi avrebbe trovato un secondo cellulare della figlia, chiuso in un cassetto ed usato fino allo scorso luglio. Proprio tra gli sms, le chiamate e gli altri dati presenti sullo smartphone della 16enne, potrebbero esserci dettagli utili a ricostruire quella storia tormentata con il 17enne al quale era legata, tra alti e bassi, da circa un anno, prima di finire in tragedia nelle campagne di Castrignano del Capo. Dopo il ritrovamento del cellulare, la madre di Noemi, tramite il suo legale, avrebbe informato gli inquirenti che hanno effettuato prontamente il sequestro del dispositivo. Sebbene sia scarico, senza sim-card né scheda di memoria, sarebbero già in corso gli accertamenti dei tecnici sul suo contenuto.



PERIZIA PSICHIATRICA SUL 17ENNE

Il 17enne reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini, resta recluso in un carcere per minori in Sardegna dove è seguito da uno staff di psicologi ed educatori. A suo carico le gravissime accuse di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla crudeltà, occultamento di cadavere, porto e detenzione in luogo pubblico del coltello usato per uccidere la fidanzatina appena 16enne. La sua posizione potrebbe cambiare alla luce dell’ultima novità attorno al caso rappresentata proprio dal secondo cellulare di Noemi e che potrebbe fornire nuovi elementi sugli ultimi mesi della loro relazione. A fornire tutte le risposte utili, sarà la perizia informatica in atto. Intanto, il prossimo 18 ottobre il giudice per le indagini preliminari del tribunale per i minorenni, Ada Colluto, affiderà l’incarico a due psichiatri affinché possano eseguire la perizia sul 17enne arrestato. Questa servirà a stabilire se il giovane era capace di intendere e di volere nel momento in cui uccise brutalmente Noemi Durini, oltre alla sua capacità di stare in giudizio. Nel frattempo, tra la famiglia della vittima e quella dell’arrestato continuano gli attriti, con accuse reciproche che non fanno altro che acutizzare il dolore infinito da parte di una intera comunità per la perdita della ragazzina.

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