Una donna è stata rimproverata al ristorante per aver avuto una crisi epilettica. La discriminazione ha diverse sfaccettature, una di questa purtroppo è stata subita domenica scorsa a Marotta, in provincia di Pesaro Urbino. Susanna stava pranzando con il marito quando ha improvvisamente avuto una crisi epilettica, che si è risolta in pochi minuti. La ristoratrice però non si è avvicinata alla donna preoccupata per le sue condizioni di salute, ma si è lamentata per lo “spavento” che avrebbe arrecato al resto della clientela. La vicenda è stata segnalata dalla Federazione Italiana Epilessie (Fie), che ha ricostruito il caso: la donna, 47 anni, ha avuto una crisi epilettica generalizzata, «che si è risolta spontaneamente nel giro di pochi minuti, mentre era in un ristorante sul lungomare». Il marito, che si è recato alla cassa per pagare le pizze che non hanno neppure fatto in tempo a consumare, ha raccontato che la ristoratrice gli ha detto «che persone come loro sarebbe meglio se ordinassero e mangiassero la pizza a casa» e lo ha rimproverato «di aver spaventato la clientela».
FIE PROVOCA: “METTA DIVIETO PER EPILETTICI”
La coppia rimproverata per una crisi epilettica ha spiegato che non si era creato nessun allarme al ristorante, anzi un paio di persone si sarebbero avvicinate a loro per offrire aiuto. Questo però non è un caso isolato purtroppo. Lo ha fatto sapere Rosa Cervellione, presidente della Federazione Italiana Epilessie (Fie), secondo cui è «uno degli ancora numerosi episodi in cui persone con epilessia sono vittime di discriminazione conseguenza dello stigma che grava su di loro a causa della malattia e della sua scarsa conoscenza». Nessun commento invece dal ristorante, che ha replicato in maniera sbrigativa a Repubblica: «Non c’è nessuno, chiamate la settimana prossima», e il telefono viene buttato giù. La denuncia è stata pubblicata su Facebook, dove si susseguono testimonianze di persone che si sono trovate a dover fare i conti con l’insensibilità della gente, esattamente come accaduto a Susanna. Da qui la provocazione di Cervellione: «Se i malati di epilessia danno così fastidio, allora, gentile ristoratrice, metta un cartello fuori dal suo locale con scritto “Le persone con epilessia qui non sono gradite”. Mi rendo conto che sarebbe pericoloso, perché la sua clientela fatta da persone civili, che sanno che l’epilessia non è una colpa della quale vergognarsi, potrebbero non voler frequentare il suo ristorante».