Il processo sul duplice delitto di Trifone Ragone e Teresa Costanza, la coppia di fidanzati uccisa a Pordenone la sera del 17 marzo 2015, è ormai giunto alle sue battute finali. Unico imputato dell’omicidio è Giosuè Ruotolo, giovane ex commilitone ed ex coinquilino di Trifone. Secondo l’accusa, sarebbe stato lui ad esplodere diversi colpi di pistola contro la coppia, freddata senza alcuna possibilità di scampo nel parcheggio del palasport del capoluogo friulano. Di contro, il ragazzo di Somma Vesuviana continua a respingere con forza le gravi accuse, intento più che mai a dimostrare nel corso del lungo processo, la totale estraneità. Un processo che però, come accennato, è ormai giunto agli sgoccioli, in vista del verdetto che potrebbe giungere nei primi mesi del 2018. Nel frattempo, il programma Quarto Grado, in onda nella prima serata di Rete 4, affronterà stasera il caso ponendo l’attenzione proprio sulle fasi conclusive del primo grado a carico di Giosuè Ruotolo e su quelle che saranno le prossime mosse non solo della difesa ma anche dell’accusa, in vista della prossima udienza che si celebrerà a Udine, in Corte d’Assise, il prossimo 16 ottobre, quando cioè sarà chiusa l’istruttoria prima della dell’inizio della discussione fissata al prossimo 19 ottobre.



IL PADRE DELLA COSTANZA: “E’ RUOTOLO L’ASSASSINO DEI RAGAZZI”

Lo scorso 15 ottobre è ufficialmente ripreso il processo a carico di Ruotolo e che intende far luce sul delitto di Trifone e Teresa. A prendere la parola, come ricorda Il Friuli, sono stati due testimoni, ovvero un istruttore in servizio in caserma e un consulente informatico della difesa. Si è appurato che nessun dato cancellato dai supporti elettronici sia stato cancellato definitivamente in quanto recuperato. Ancora una volta in aula è stato dato spazio alla ricostruzione della scena del crimine ed alla personalità del solo imputato. Alla vigilia dell’udienza scorsa, che ha segnato la ripresa del processo dopo la pausa estiva, la famiglia di Teresa Costanza, la ragazza siciliana uccisa insieme al fidanzato, era tornata a rompere il silenzio chiedendo con forza che venisse fatta giustizia. Al quotidiano Il Giorno, il padre della giovane vittima, Rosario Costanza, ha ribadito la sua posizione contro Ruotolo: “Giosuè si dichiara innocente ma in quelle poche parole ci sono solo bugie”, aveva commentato. L’uomo aveva poi puntualizzato un aspetto importante: “Sia chiaro: non vogliamo trovare un colpevole per la morte di nostra figlia, ma il colpevole. Non puntiamo il dito su Ruotolo a caso: tutte le tracce portano a lui”. In ogni caso non avrebbe dubbi sulla sua colpevolezza: “E’ lui l’assassino dei ragazzi”, sebbene, a sua detta, anche i militari che non sono mai intervenuti per mettere a freno gli screzi tra Ruotolo e Trifone avrebbero delle colpe.

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