Abituati a pensare ai pitbull come ad una razza aggressiva non pensiamo che spesso a subire le angherie maggiori sono proprio questi cuccioli di cane. Basta guardare la storia del piccolo Olivier, un cagnolone ritrovato rinchiuso in una valigia in fin di vita. A fare la sconvolgente scoperta, come riporta La Stampa, è stata la polizia di Hollywood, in Florida, quasi che quella di Olivier debba un giorno diventare la storia di un film (si spera a lieto fine). Durante un’ispezione in un edificio abbandonato, l’attenzione degli agenti è stata attirata da alcuni lamenti disperati. Era il pitbull, serrato all’interno di una piccola valigia blu, a richiedere aiuto con le poche forze che ancora gli restavano. Letteralmente martoriato, era stato seviziato senza pietà: ferite sul cranio e sul resto del corpo, il cane era avvolto in una pozza di sangue, ma miracolosamente vivo.



LA CACCIA AL COLPEVOLE

Subito gli agenti l’hanno portato in un ospedale veterinario. Lo hanno ribattezzato Olivier (ma c’è già chi lo chiama affettuosamente Ollie) in attesa di scoprire qualcosa di più sul suo conto. Secondo i medici non può avere molto più di un anno: di certo c’è che è stato sterilizzato e che gli è stato tolto il microchip di riconoscimento. Una mossa evidentemente studiata dal padrone, da chi in alcun modo voleva rischiare di essere associato alla tortura del pitbull. In attesa che le indagini della polizia facciano il loro corso, a prendersi cura di Ollie è la Grateful Paws Dog & Cat Rescue, un’associazione che ha già avviato una raccolta fondi per sostenere le spese veterinarie per il pitbull e che nel giro di 48 ore ha raccolto più di 40 mila dollari. Solo il tempo, però, potrà guarire le ferite di Olivier, quelle fisiche e quelle psicologiche di un cucciolo torturato senza un perché.

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