Una lite per motivi banali si è trasformata in omicidio, questa mattina a Torino. A riportare quanto accaduto al Mercato del libero scambio di via Carcano è La Stampa nella sua edizione online, secondo la quale il dramma si sarebbe consumato intorno alle 7:30 di questa mattina. Alla base della discussione sarebbe stato il passaggio tra due banchi troppo vicini tra loro tanto da aver fatto adirare un uomo di 27 anni di origine nigeriana, Kahlid Be Greata, che avrebbe sferrato un colpo di coltello contro Maurizio Gugliotta, un uomo di 51 anni originario di Catanzaro ma residente a Settimo Torinese. In seguito alla coltellata, la vittima sarebbe rimasta uccisa poiché la lama gli avrebbe reciso la gola. Appena pochi minuti dopo l’aggressione, infatti, le sue condizioni sono state talmente gravi da averne provocato il decesso. Oltre alla coltellata alla gola, il 51enne avrebbe riportato anche segni di altre due coltellate ai fianchi. Dopo essere stato brutalmente colpito, sarebbe caduto a terra tra due auto, prima dell’intervento di un uomo della sorveglianza il quale però non ha potuto fare nulla per salvargli la vita. Un testimone, Alì, ha raccontato: “La vittima voleva passare ma non riusciva: così la discussione è degenerata”.
AGGRESSORE VENDEVA SENZA AUTORIZZAZIONE
Dopo l’aggressione mortale, sul posto è prontamente intervenuta la polizia municipale che era in servizio proprio al mercato. Giunta anche un’ambulanza ma per Gugliotta non c’era più nulla da fare. Oltre al 51enne sarebbe stato coinvolto anche un suo amico, ferito di striscio forse nel tentativo di separare i due. L’aggressore, invece, è stato fermato ed arrestato. Si tratta di un nigeriano che vendeva al mercato sebbene fosse privo di autorizzazione. A confermarlo è stato il presidente dell’associazione ViviBalon, Francesco Planeta, e la tesoriera Cristina Grosso: “L’assassino non era tra i venditori. Non era registrato ed è impossibile che qualcuno non registrato venda al mercatino. Noi abbiamo una mappa con tutti i 345 posti assegnati e i 700 venditori registrati. L’omicida non l’abbiamo mai visto”. A differenza della vittima, spesso presente al mercato, l’aggressore non era mai stato visto prima.