Intervistata da La Verità, parla e si confessa Barbara Palombelli, la moglie di Francesco Rutelli e conduttrice da ormai 4 anni del fortunato programma di Rete 4 “Forum”. Regina dei salotti radical chic della Roma “bene”, ma anche vicina ai problemi della gente e spesso critica con la sinistra che non capisce dove vada il Paese e quali siano le vere istanze di quello stesso “popolino” di cui si erge come unica voce. Abbiamo “preso spunto” da quanto la stessa Barbara racconta al buon Caverzan sul quotidiano diretto da Belpietro: lei che si definisce la “panciologa totale”, prova a spiegare che cosa intende e soprattutto in quali “argini” si muove la sua personale coscienza critica, addirittura religiosa. «La pancia del Paese è la somma delle emozioni e delle paure degli italiani. La seguo dal 1996, oltre 20 anni…ma la distanza si allarga ogni giorni, gli italiani hanno paura mentre i politici stanno a discutere di legge elettorale», denuncia la Palombelli. Si trova ad essere battagliera per i diritti civili che per anni i Radicali hanno rappresentato, ma allo stesso tempo vede una grande fiducia nella Chiesa (l’esatto opposto che per la politica, ndr): le contraddizioni rimangono, “da giornalista guardo e non giudico”, replica alle domande del giornalista sul fronte ad esempio dell’utero in affitto e delle inseminazioni artificiali, «esistono dei limiti imposti dalla natura, d’altro canto oggi la scienza ci offre tutte le possibilità e in un futuro non molto lontano anche le donne, non solo i gay, faranno partorire altre donne per non giocarsi la carriera e la linea». Come madre però la stessa radical-snob dice di preferire la strada “naturale” e nella sua vita con Francesco Rutelli questa “strada” è stata percorsa, «ho avuto un figlio senza problemi, poi dolorosamente ne ho perduti diversi. Ma ho ancora il sogno dell’adozione e lo avrei realizzato perché ci credevo con tutte le energie ma le sto consumando perché davvero non è una tavoletta riuscirci…».
“SONO CATTOLICA MA CON IL DUBBIO…”
A Caverzan che le chiede se è vero quanto si dice che lei sia depressa e che non credo in niente, sentite che risposta piazza lì la Palombelli: «la depressione vive di momenti euforici e di momenti brutti. La conosco bene e so anche bene che le cose migliori si pensano quando sei giù, e si realizzano quando sei su. Noi depressi conosciamo anche gli angoli più orrendi dell’animo umano e dunque sappiamo raccontarli senza troppo moralismo, quello che sta uccidendo con il politicamente corretto il nostro mestiere». Franca, diretta e meno snob di quanto si potrebbe pensare: e sulla Chiesa, «Papa Francesco mi piace da matti, è imprevedibile e ha uno spirito ragazzino che lo anima. Ho anche un bellissimo rapporto con Ratzinger coltivato negli anni in cui stilava il nuovo catechismo per Papa Giovanni Paolo II». La Palombelli rimpiange il tempo quando i politici frequentavano spesso le autorità religiose, mentre oggi «inseguono solo selfie e superficialità. Si impara di più leggendo Civiltà Cattolica che in una settimana di sondaggi o social», attacca ancora la moglie di Rutelli. Ma quindi è credente o no? Posto che oggettivamente sarebbero anche puramente affari suoi personali, la risposta alla domanda stupisce e non lascia lì un giudizio “banale” o “politicamente corretto”. «Da cittadina e da mamma-nonna sono cattolica, ho due papi antenati e l’acquasantiera al comodino. Da giornalista non devo credere a niente, devo coltivare il dubbio: sono stato e spero di restare lazzarona». Una cattoradicale, si conferma tale: piena di contraddizioni e con tanti dubbi ancora da sciogliere nella sua “panciologia totale”, ma con un punto chiaro che non è eludibile: «sia i cattolici che i radicali dicono cose molto intelligenti. In realtà, se ci pensiamo bene, i diritti delle minoranze e il garantismo nascono nel Vangelo, ai piedi della Croce».