Spagna e Portogallo in fiamme: gli incendi stanno inginocchiando la penisola iberica. Il bilancio delle vittime è già tragico: alle 12 di oggi, lunedì 16 ottobre, si contavano già 31 morti (c’è anche un bimbo di un mese) e 51 feriti (di cui 15 in gravi condizioni) in Portogallo; sono 4 invece in Spagna, la cui regione maggiormente colpita è la Galizia. I roghi sono stati alimentati da Ophelia, uragano ridimensionato a tempesta tropicale 1 ma comunque potenzialmente devastante. Non è ancora arrivato sulle coste europee, ma sta facendo già pagare le conseguenze del suo imminente passaggio. L’intera penisola è investita da venti fino a 130 chilometri orari, ma è stato di allerta anche in Irlanda, dove la velocità del vento ha toccato questa mattina 156 chilometri orari. Una donna è morta dopo che un albero è caduto sulla sua macchina.
La protezione civile del Portogallo ha spiegato che gli incendi erano già in atto a causa delle alte temperature, e che hanno quasi certamente cause umane. I Canadair sono in azione dalle prime ore del mattino, ma si auspica un aiuto dal meteo, visto che sono previste deboli piogge sulla costa atlantica; inoltre, la forza dell’uragano potrebbe attenuarsi nel corso della giornata. I focolai attivi sono attualmente 32. Non è ancora possibile stabilire quando la situazione tornerà sotto controllo, intanto l’Italia ha offerto l’invio di due aerei. È stato l’«unico paese a essersi fatto avanti», ha specificato il ministero degli Interni di Lisbona.
EMERGENZA INCENDI, OPHELIA SPAVENTA ANCHE L’IRLANDA
Sono quattro le vittime in Galizia, la regione atlantica della Spagna. Due sono state trovate carbonizzate all’interno di un’auto, le altre due in casolari di campagna. Colpita in particolare la zona di Vigo e Pontevedra. In Spagna sono 15 i focolai attivi da sabato e 4 mila invece gli ettari di terreno già distrutti. Questa situazione è frutto anche di un’estate secca e di temperature sopra i 30 gradi. Le raffiche di vento portate da Ophelia hanno poi alimentato gli incendi. La situazione sta peggiorando anche in Irlanda, dove si è registrata la prima vittima. Dublino, come riportato dal Corriere della Sera, ha già mobilitato l’esercito per far fronte ad eventuali danni provocati dalla tempesta. Sulla costa si registrano già onde alte fino a 10 metri e venti che hanno abbattuto alberi e linee elettriche. Sono già 230mila le abitazioni senza energia. L’aeroporto di Dublino ha dovuto cancellare 130 voli. La protezione civile ha raccomandato agli abitanti di tenere chiuse le finestre e di uscire di casa solo se indispensabile. Il governo invece ha ordinato la chiusura di scuole, tribunali e uffici pubblici.
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