«La minaccia del terrorismo islamista mai così forte nel Regno Unito. Nuovi attacchi sono inevitabili»: sono le parole choc di una delle rarissime interviste del capo dell’MI5 Andrew Parker, il responsabile dell’intelligence più famosa al mondo, quella degli 007 britannici. Intervistato da Sky News, il direttore dell’agenzia è tornato ovviamente sull’annus horribilis appena passato dove la minaccia del terrorismo ha colpito più volte da Londra e Manchester. Andrew Parker ha detto che il servizio di sicurezza sta operando ad un livello senza precedenti e ha visto «un drammatico aumento delle minacce quest’anno. E’ al più alto ritmo che abbia mai visto nei miei 34 anni di carriera», ha detto il capo degli 007. «Oggi ci sono più attività terroristiche, che arrivano a noi più rapidamente, e può essere più difficile da individuare». Non è certo solito vedere dialogare un giornalista con una delle più alte cariche di intelligence al mondo, e questo già di per sé conferma l’eccezionalità (negativa) del periodo che stiamo affrontando, dall’Europa fino appunto alla Gran Bretagna: da Westminster al London Bridge e alla Manchester Arena, i servizi britannici parlano di numeri record nel contrasto al terrorismo: «quasi 380 arresti fino a giugno, 7 attacchi sventati negli ultimi 7 mesi e un totale che sale a 20, in quattro anni. Ad aumentare il rischio anche il possibile ritorno in patria di “foreign fighters” britannici, cittadini con esperienze di combattimento nei ranghi jihadisti soprattutto in Siria e in Iraq», spiega ancora Parker.
L’APPELLO AI COLOSSI DEL WEB, “HANNO RESPONSABILITÀ ETICA”
Non è però solo la minaccia militare e strategica sul campo a spaventare i cittadini e la stessa intelligence, ma anche quell’altra zona grigia dove arrivano radicalizzazioni, materiali, consigli e codici criptati per organizzare altri attentati. Esatto, stiamo parlano del web e del mondo social tenuto sotto stretto “attenzionamento” anche dall’MI5: «lancio un appello ai governi e colossi del web per un più attento monitoraggio soprattutto dei social media», spiega Andrew Parker ai colleghi di Sky News. «Le aziende di tecnologia hanno una responsabilità etica per aiutare a contrastare il terrorismo, vorrei creare una partnership con loro in futuro. Non credo che nessuna di queste aziende (da Google a Facebook passando per tutte le altre, ndr) voglia questi effetti collaterali indesiderati che abbiamo visto in questi mesi. Non vogliono aiutare i terroristi ad acquistare il materiale di cui hanno bisogno per gli acquisti online», spiega Parker in un appello-avvertimento ai colossi del web, ormai sempre più responsabili non diciamo al pari dei governi nazionali, ma quasi. Una sfida enorme per i prossimi anni e una sfida enorme per l’oggi: la minaccia islamista è seria e continua e secondo Parker nuovi attentati saranno inevitabili ancora nei prossimi mesi. Ecco, non certo la rassicurazione che avremmo voluto sentirci dire dal capo dell’intelligence britannica.
Can MI5 stop terror attacks? What’s the biggest challenge they face? We put these questions and more to MI5 Director General, Andrew Parker pic.twitter.com/P7tThG0A1X
— Sky News (@SkyNews) 17 ottobre 2017