Quello contratto dalla bimba di 7 anni non vaccinata è proprio tetano. La conferma è giunta nella giornata di oggi, dopo gli iniziali sospetti. “La diagnosi clinica ci ha permesso di stabilire con certezza che si tratta di un caso di tetano”, ha spiegato all’agenzia di stampa Ansa il dottor Giorgio Iavani, primario di Rianimazione dell’ospedale torinese. Ora le condizioni della piccola “migliorano molto lentamente e progressivamente”, ha asserito il medico, che però ha sottolineato il rischio di crisi per i prossimi 30 giorni, da qui la necessità di tenerla ricoverata. Ad intervenire sulla vicenda è stato anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che da Bruxelles ha dichiarato: “Ribadisco che le vaccinazioni sono fondamentali e sono la prima arma che abbiamo a disposizione per prevenire numerose malattie. Ora speriamo in una pronta guarigione della bambina ricoverata a Torino che ha contratto il tetano, che, ricordo, si può evitare con un semplicissimo vaccino disponibile da decenni”. Nonostante questo, in Italia risultano essere circa 5000 i bambini che ogni anno non vengono vaccinati contro malattie come il tetano ma anche poliomielite e difterite, e circa 10.000 non ricevono la profilassi all’età giusta contro morbillo e rosolia. La grave situazione è emersa dai dati dell’Istituto superiore di sanità ed ha raccolto la grande preoccupazione degli esperti internazionali che lanciato l’allarme mettendo in guardia dal ritorno di alcune gravi malattie che fino a qualche anno fa in Europa sembravano essere state ormai del tutto debellate. Solo in Italia sono all’anno circa 50-60 i decessi per tetano. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA CONFERMA DEI MEDICI: È TETANO
A dieci giorni dal ricovero di una bambina all’ospedale Regina Margherita di Torino, oggi arriva la conferma da parte dei sanitari: la piccola ha contratto il tetano. E’ questa la diagnosi alla quale sarebbero giunti i medici che si stanno occupando della piccola paziente sin da quanto i genitori l’avevano condotta in ospedale a causa delle difficoltà a deglutire e per via delle contrazioni muscolari. Proprio i sintomi iniziali avevano indotto i medici a ipotizzare la patologia poi confermata nella giornata odierna, come riporta Repubblica.it. Una malattia fortunatamente sempre più rara negli ultimi anni grazie all’ampia campagna di vaccini anche se, come sostenuto dagli stessi genitori, la piccola non è mai stata vaccinata. La bambina è stata sottoposta ad una serie di altri esami che però hanno escluso eventuali ed ulteriori patologie diverse dal tetano. Su consiglio degli infettivologi, la bimba è stata sottoposta a vaccinazione ed è attualmente ricoverata nel reparto di Terapia intensiva dove è quasi certa la sua permanenza per almeno un mese. Al momento la piccola paziente è vigile e cosciente.
BURIONI E L’IMPORTANZA DEI VACCINI
Ad intervenire sul caso della bambina non vaccinata ricoverata a Torino dove le è stato confermato il tetano, è stato Roberto Burioni, noto medico paladino dei vaccini e molto seguito su Facebook. L’esperto, proprio in un lungo post sulla sua pagina social ha dato la notizia giunta dai sanitari del Regina Margherita facendo chiarezza sull’esistenza di un vaccino “estremamente efficace che è probabilmente il farmaco più sicuro esistente nella Terra”, disponibile da oltre 80 anni e utilizzato da milioni di persone proprio contro il tetano. “Il vaccino oltre ad essere sicuro ha un’efficacia molto vicina al 100%: i casi di tetano in persone che sono correttamente vaccinate sono estremamente rari”, ha spiegato il medico, ribadendo al tempo stesso la gravità della patologia alla quale si va incontro in assenza di vaccinazione, come nel caso della bambina. “Come vedete, la bambina dovrà stare in rianimazione ancora un mese e correrà gravi rischi durante questo tempo: potrebbe contrarre infezioni anche gravi e passare guai seri”, ha detto, riferendosi al caso specifico che vede protagonista la piccola di 7 anni. Poi, Burioni torna a chiedersi come mai la piccola non sia stata vaccinata, aprendo un’annosa questione e puntando il dito contro i genitori: “qualcuno chiamerà questi genitori a rispondere del loro comportamento che tanto danno ha causato alla figlia?”. Un quesito che il medico estende a tutti “i somari”, nella speranza che non “ci scappi il morto”.