I PICCIONI SONO MORTALI?
Che i piccioni siano oramai una consuetudine nelle città è cosa ben nota, ma è molto più raro sentire che questi animali possano essere addirittura quasi letali per la salute umana. A Monza una donna è stata costretta al ricovero per aver esalato in maniera eccessiva del guano di piccione che, a quanto sembra, l’ha fatta scivolare in un coma profondo. Alla base di tutto ciò ci sarebbe una particolare sostanza presente nel guano di questi animali chiamata tallio, estremamente nociva per la salute dell’uomo. Sarebbe stata colpa del tallio, quindi, che esalato in dosi massicce avrebbe comportato esiti disastrosi su una donna di 62 anni originaria di Nova Milanese. L’esposizione prolungata agli escrementi di piccione non sono di certo una novità nelle città moderne, dato che, assieme ai gatti, questi animali oramai spopolano sempre più. Un’ invasione senza freno che non accenna a diminuire ma che, anzi, sembra essere sempre più in crescita. Ecco che arrivano i primi problemi seri per la popolazione che, ne siamo certi, saranno destinati ad aumentare se non si porrà freno con qualche misura drastica.
L’ESALAZIONE PROLUNGATA IN UNA CASA VACANZA
Il coma della signora di 62 anni ha giustamente alzato il sipario su una vicenda che, almeno all’apparenza, sembrava essere piuttosto intricata. La donna, assieme alla sorella (di anni 58) pareva essere stata intossicata dal tallio presente nel topicida ritrovato nella sua abitazione, visto che questa sostanza, oltre che nel guano di piccione, si riscontra anche nei veleni per topi. Approfondendo la questione, però, pare sempre più verosimile l’ipotesi che collega l’avvelenamento al soggiorno in una casa-vacanze della donna in comproprietà con la sorella vicino Udine. In questa località la donne potrebbe aver respirato il tallio in una stalla dove erano presenti molti piccioni, intenti a fare il loro nido fra le travi. L’esposizione prolungata e massiccia probabilmente è avvenuta proprio lì, nella loro proprietà. L’indagine è avvenuta grazie ai Carabinieri di Desio che hanno cercato di saperne di più spinti anche da alcune indicazioni fornitegli dall’ospedale di riferimento. Una storia assai bizzarra, questa, che però ci fa comprendere sempre più quanto sia importante mantenere un ambiente pulito e il più possibile sano, visti i rischi che si corrono.