Ad intervenire sulla terribile tragedia familiare avvenuta oggi a Como, è stato anche il primo cittadino, Mario Landriscina, il quale ha avuto modo di stare vicino alla moglie del 49enne marocchino e di tre dei suoi figli. La donna è attualmente assistita da psichiatri e psicologi dell’ospedale Sant’Anna, nella camera ardente dove si trovano i corpi di due delle sue bimbe. “Non era in condizioni di dire qualcosa ma solo di piangere”, ha detto il sindaco. In merito al disastroso incendio, Landriscina ha descritto la situazione critica in cui verteva l’intera famiglia: “Questa è una storia di miseria da tutti i punti di vista che si conclude nel modo peggiore possibile”, ha detto. I bimbi erano seguiti dagli assistenti sociali, mentre l’appartamento andato a fuoco era stato assegnato dal Comune. Il sindaco ha quindi asserito di voler fare di tutto per aiutare la famiglia distrutta. Sarà il Comune, con ogni probabilità, ad occuparsi dei funerali delle vittime e starebbe già pensando anche all’indizione del lutto cittadino. “Ci faremo carico della donna che paga un conto altissimo. Certo non può tornare in quella casa”, ha dichiarato il primo cittadino a La provincia di Como nella versione online. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LE PRIME TESTIMONIANZE
Ormai non ci sono dubbi, quell’uomo di 49 anni marocchino questa mattina ha deciso di farla finita portandosi con sé anche 3 dei 4 figli, morti con lui dopo le esalazioni dei gas durante l’incendio appiccato nel loro appartamento. L’ultimo figlio sta lottando tra la vita e la morte e la prognosi è ovviamente riservata. Giungono le prime testimonianze da chi ha cercato di intervenire per salvare quella famiglia disgraziata ma purtroppo ci è riuscito solo in piccola parte: «Quando mio figlio è partito, intorno alle 7.30, lungo le scale non si sentiva odore di fumo e era tutto normale. Mi sono accorto che stava succedendo qualcosa solo 15 minuti dopo. A quel punto con un altro vicino ho cercato di buttare giù la porta ma era tardi», è una vicina 52enne che al Giorno ha raccontato gli attimi terribili di questa mattina a Como. «Quando si è spalancata la porta subito il fuoco si è ravvivato con una grande fiammata e c’erano pezzi di legno e di carta che andavano a fuoco subito dietro la porta», spiega ancora la donna sotto choc dopo la tragedia che ha colpito la famiglia di origini marocchine ora decimata. «Li abbiamo trovati tutti nella stessa stanza, distesi su un grande letto. Erano tutti su un letto matrimoniale che era stato ‘allungato’ avvicinando due materassi uno sopra l’altro a formare una unica grande zona per dormire. Nessuno presentava evidenti bruciature», ha aggiunto uno dei vigili intervenuto durante l’incendio
ECCO CHE COSA È SUCCESSO
Si può a buon ragione chiamarla tragedia famigliare: quanto avvenuto a Como, con l’incendio stamane nell’appartamento di via San Fermo della Battaglia. Un padre pare abbia appiccato il fuoco volontariamente per porre fine alla propria vita, solo che l’ha fatto portandosi nel baratro della morte anche i figli innocenti. Il bilancio è tremendo: le due bimbe di 4 e 8 anni sono morte dopo i primi soccorsi dei Vigili del Fuoco, e la stessa fine l’ha fatto il loro fratellino più piccolo di 3 anni, mentre l’unico sopravvissuto è il figlio più grande, 12 anni, e ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Cantù. Il bilancio è davvero incredibile, una strage più che una tragedia, con il papà di origine marocchine che è la quarta vittima dell’incendio appiccato a questo punto quasi certamente con dolo intenzionale per potersi togliere la vita. Sul posto sono intervenuti i soccorsi del 118 e i vigili del fuoco dopo aver ricevuto la chiamata dei vicini di casa. Il rogo si è sviluppato all’ultimo piano di una palazzina: per ore fin da questo primo mattino i soccorsi di 3 ambulanze e 4 squadre di vigili del fuoco hanno tentato di salvare i bimbi all’interno della palazzina completamente in fiamme, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare se non per il 12enne ancora in vita e di fatto testimone dell’orrore scatenato da quel padre forse depresso e con gravi problemi personali.
TROVATO MATERIALE ACCATASTATO ALL’INTERNO
«All’interno dell’appartamento sarebbe stato ritrovato materiale accatastato, che farebbe pensare che l’incendio sia stato appiccato da qualcuno all’interno dell’abitazione»: sono queste le prime parole del comandante dei Vigili del Fuoco intervistato dall’inviata di Rai News24 appena finiti i principali sforzi per domare il rogo di via San Fermo a Como. «Apriremo un’inchiesta» ha spiegato più tardi il procuratore di Como, Nicola Piacente. Ad aggiungere tristezza ad una storia già di per sé tragica, si viene a saper da fonti di stampa come l’uomo fosse da tempo disoccupato mentre la moglie, che non era in casa al momento dell’incendio, sarebbe da mesi ricoverata per problemi psichici. I 4 figli dunque vivevano in un ambiente già di per sé molto complesso e infatti erano seguii dagli assistenti sociali comaschi già da parecchio tempo (tra l’altro l’appartamento è di proprietà di una fondazione benefica che affitta a persone bisognose). Purtroppo oggi qualcosa è scattato nella testa di quell’uomo e la tragedia nel giro di poche ora è stata completa.