Visita inaspettata ma emotivamente intensa nell’ufficio della funzionaria della prefettura di Pescara che non ritenne credibili le telefonate del ristoratore teramano Quintino Marcella, che aveva provato ad avvertire sulla tragedia in atto presso l’Hotel Rigopiano, completamente spazzato via da una valanga il 18 gennaio scorso. Si è presentato infatti Giampaolo Matrone, l’ultimo dei sopravvissuti di quella terribile vicenda, estratto dopo oltre 60 ore passate sepolto sotto le macerie dell’Hotel e metri di neve. “Sono qui con la scarpa slacciata, me l’allacci lei: per colpa sua ho perso l’uso della mano destra e della gamba. Io sono stato 62 ore sotterrato e almeno 15 per colpa sua.” Questa l’accusa di Matrone con la funzionaria che ha potuto lasciare l’ufficio solo in seguito all’intervento di alcuni suoi colleghi. Ma l’accusa di Matrone resta, considerando anche che il 34enne ha subito la terribile perdita della moglie Valentina a causa del crollo del resort.