Il 21 ottobre si ricorda il Beato Giuseppe Puglisi. Il sacerdote e professore di religione è stato un simbolo di lotta alla mafia nella Palermo degli anni Novanta ed è stato ucciso proprio da un membro di un clan mafioso nel giorno del suo compleanno, il 15 settembre 1993.
Giuseppe Puglisi nasce il 15 settembre del 1937 a Brancaccio, uno dei quartieri più poveri di Palermo, dove opererà fino alla fine della sua vita. Nato in una famiglia di origini molto modeste, sente molto presto la sua vocazione sacerdotale. Si occupa dell’educazione dei giovani e nel 1990 non diventa parroco proprio della parrocchia di Brancaccio. Qui Puglisi si impegna fino in fondo per riqualificare il quartiere con numerose iniziative. Comincia a dare ripetizioni ai bambini più poveri che hanno abbandonato la scuola, insegnando loro non solo il catechismo, ma anche tutte le principali materie scolastiche. Puglisi si spende molto anche per le donne, tra le quali c’erano prostitute per fame o mogli di esponenti mafiosi praticamente intrappolate nelle loro case, senza il permesso di uscire se non accompagnate da un membro maschile della famiglia. Padre Puglisi si impegna a trovare loro lavori, dalla sarta alla donna delle pulizie, per garantire loro una certa indipendenza. Nel campo più strettamente religioso, Padre Puglisi non ha nessuna paura di affrontare i mafiosi a viso aperto nelle sue prediche della domenica. Dice chiaro e tondo che la mafia è un errore e che il giudizio di Dio sarà severissimo. Nell’ultimo periodo della sua vita, Giuseppe Puglisi è sempre stato oggetto di minacce, intimidazioni e ritorsioni per il suo operato. I mafiosi non avevano paura di avvicinarlo e minacciarlo faccia a faccia, per fargli capire che sarebbe dovuto tornare sui suoi passi e interessarsi soltanto di questioni spirituali. La sera del suo compleanno nel 1993, alcuni esponenti del clan Graviano lo avvicinano di fronte alla porta della sua casa, accanto alla chiesa di Brancaccio, e lo freddano con dei colpi d’arma da fuoco alla nuca, nel tentativo di simulare una rapina esita in tragedia, alla quale nessuno crede. L’esecutore materiale del delitto, un pentito di mafia di nome Salvatore Grigoli, ha sostenuto che il parroco abbia sorriso ai propri aggressori e abbia affermato “Me lo aspettavo”.
La beatificazione di Padre Puglisi è avvenuta ufficialmente il 25 maggio 2013, quasi vent’anni dopo la scomparsa del sacerdote, anche se le prime istanze di proclamazione della beatificazione risalgono al 1999. Nell’aprile 2013, poco prima della cerimonia di beatificazione, il corpo del beato è stato traslato dal cimitero di Sant’Orsola alla Cattedrale di Palermo. Il sacerdote è stato anche insignito della Medaglia d’oro al valor civile postuma nel 2015.
GLI ALTRI SANTI E BEATI DI OGGI
Il 21 ottobre si celebrano altri santi e beati insieme a Padre Puglisi. È il caso, tra gli altri, di Sant’Agatone d’Egitto, San Bertoldo di Parma, Santa Celina di Meaux, Santa Cordula, Santi Dasio, Zotico e Caio, Beato Carlo I d’Asburgo, Beato Giuliano Nakaura, Beato Guglielmo da Montréal e Beato Isidoro Férnandez Cordero.