Sa Paradura per molti potrebbe non rappresentare nulla, ma per il popolo sardo rappresenta non solo una tradizione ma anche un simbolo di unione e solidarietà, ma anche amore per la propria terra. Tutto questo è stato spiegato bene da un pastore del posto, che ha detto ai microfoni de Le Iene: “E’ un gesto che esiste dalla notte dei tempi. Quando uno purtroppo perde il gregge per mille motivi, perché glielo rubano o glielo ammazzano, ogni pastore dona una pecora per riformare il gregge per fa sì che possa ricominciare a vivere e a lavorare”. Nei giorni scorsi la Sa Paradura è stata organizzata per Elia, il pastore più giovane di tutta la Sardegna ma al quale purtroppo un mese fa gli era stato strappato non solo un sogno ma anche il futuro. Per lui fare il pastore non rappresenta solo una passione ma anche una vera ossessione, e dopo aver visto il moto di solidarietà del posto non ha potuto che ripartire da dove aveva interrotto con un nuovo spirito e tanta speranza. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA STORIA DEL PASTORE 17ENNE
A soli 17 anni, Elia Taberlet, aveva deciso che da grande avrebbe fatto il pastore. Una decisione controcorrente, anche se nasci in Sardegna, su un’isola che di pastori ne ha sfornati a migliaia. La globalizzazione, la crisi, e chissà quanti altri fattori, questo antico mestiere l’hanno col tempo privato di tanta forza-lavoro. Elia, però, non ha mai avuto dubbi: le pecore e la natura le sue più grandi passioni, un futuro di fatica, già disegnato nella propria mente. Fino a quando, un mesetto fa, il ragazzo scopre che delle sue quattro pecore e degli altri animali custoditi nella campagna di Posada non v’è rimasta alcuna traccia. Il giovane è rassegnato: racconta la sua storia ad un parente e questi si mobilita per renderla pubblica. Perché i sardi sono un popolo tenace, duro a morire, specialmente quando si tratta di ingiustizie: è dal popolo che arriva la soluzione.
SA PARADURA
La scintilla che rinforza la speranza di Elia Taberlet di vivere da pastore ha radici antichissime e risponde al nome di “sa paradura”. Si tratta di una vecchia usanza tipica dei pastori sardi: quando uno di loro, per i più svariati motivi, finiva in disgrazia e perdeva il suo gregge, gli altri intervenivano in suo aiuto. Come? Regalandogli una pecora del loro gregge per fare in modo di ricostituirlo. Ed è proprio quello che è avvenuto con Elia, testimoniato peraltro dalle telecamere de Le Iene Show, il programma di Italia 1 che ha inviato sul posto Giulio Golia. C’è chi, come Eraldo, ad Elia pecore ne ha regalate non una, ma 16 e peraltro gravide. Il destinatario di tanta generosità, Elia, non riesce a far altro che ringraziare. Intervistato da L’Unione Sarda nel giorno della consegna del nuovo gregge, dice:”C’è da ringraziare veramente tutti: è stata una giornata che ho aspettato tanto. Grazie a tutte le persone che hanno organizzato questo evento”.