Jimmy Carter due settimane fa si è proposto come possibile mediatore nello scontro gravissimo in corso tra Usa e Corea del Nord: oggi però su fonti dei media americani sarebbe arrivato il Niet della Casa Bianca. L’ex presidente americano aveva tentato di porsi come possibile arma diplomatica tra i due Paesi in forza del suo passato alla presidenza e lungo le varie alte cariche dello stato americano. Trump però al momento non sembra aver avuto particolare gradimento per qualsiasi proposta diplomatica con il regime di Kim Jong-un e così dopo Tilerson “silenzia” anche Carter. «Avrei voluto partire», ha dichiarato il 39° presidente degli Stati Uniti al New York Times, ma la Casa Bianca finora ha posto il veto. Secondo quanto riferito da Carter, ha discusso di questa possibile visita con Herbert McMaster, l’assistente alla Sicurezza Nazionale del presidente Trump, ma la risposta è stata negativa, sempre secondo il giornale americano. (agg. di Niccolò Magnani)



L’INCHIESTA NYT SUGLI ATTACCHI HACKER

Terza guerra mondiale, tra test missilistico-nucleari e attacchi hacker: clima rovente tra Corea del Nord e Stati Uniti d’America. Il New York Times ha lanciato un’inchiesta sulle attività informatiche di Pyongyang: negli ultimi anni, secondo il quotidiano americano, la Corea del Nord da anni è al lavoro con attacchi informatici contro i paesi ritenuti nemici. Attraverso tecnologie sempre più sofisticate, Pyongyang continua inesorabilmente ad hackerare i sistemi avversari per indebolirli e per sottrarre informazioni riservate, oltre che per creare truffe ad arte e far fruttare di conseguenza cifre da capogiro: il New York Times parla di quasi un miliardo di dollari l’anno. Un processo che va avanti dal 2011, quando a capo di Pyongyang c’era il dittatore Kim Jong-il, predecessore di Kim Jong-Un. Uno sviluppo esponenziale nel corso degli anni, con la decisione a partire dal 2012 di trasferire gli hacker in varie parti del mondo: dalla Malesia al Kenya, per rendere difficile la localizzazione ai paesi nemici. (Agg. Massimo Balsamo)



“ARMI NUCLEARI PER DIFENDERCI DAGLI USA”

Terza guerra mondiale. La Corea del Nord non fermerà i test nucleari, anzi continuerà ad effettuare le esercitazioni per difendersi dagli Stati Uniti. Lo ha riferito un rappresentante del ministero degli Esteri della Repubblica Popolare Democratica di Corea e del dipartimento per le questioni americane. «Siamo sempre più convinti che lo sviluppo delle armi nucleari sia la scelta giusta. Siamo sempre più sicuri di continuare ad effettuare test per neutralizzare la minaccia nucleare degli Stati Uniti». Nelle dichiarazioni c’è un’indicazione importante, ma soprattutto strategica dal punto di vista comunicativo: le azioni vengono descritte come difensive, quindi sarebbero una risposta a quelle altrui. «Non siamo contrari ai principi delle relazioni internazionali, per cui questi test non vanno criticati», ha spiegato il diplomatico nordcoreano. Per il rappresentante del ministero degli Esteri nordcoreano al momento non ci sono le condizioni per ratificare il trattato globale sul divieto dei test nucleari. Un altro secco no, quindi la minaccia resta.



DIALOGO TRA CINA E COREA DEL NORD

Proseguono intanto i contatti tra la Cina e la Corea del Nord. A margine del congresso del Partito comunista cinese, Guo Yezhou, vice del dipartimento Affari internazionali, ha ribadito la vicinanza tra i due Paesi. «La Cina e la Corea del Nord sono vicini e hanno una tradizione di amicizia e collaborazione», ha dichiarato il funzionario, evidenziando come l’amicizia tra i due paesi sia importante proprio per la stabilità della regione. «Il nostro partito e il Partito dei lavoratori nordcoreano hanno tradizionalmente scambi amichevoli. Quando e a quale livello si verificano questi scambi dipende dalle reciproche necessità». Negli ultimi tempi le relazioni tra i due paesi alleati sono finite sotto pressione a causa dell’inasprimento delle sanzioni a Pyongyang per il suo programma nucleare, ma nonostante ciò al Partito comunica cinese sono arrivate le congratulazioni dal partito dei lavoratori nordcoreano per il suo diciannovesimo congresso. Proprio la Corea del Nord sarà tra i principali argomenti in agenda durante la visita del presidente Usa Donald Trump in Cina, in programma il prossimo mese.