A Milano il vento è cambiato: no, non è un nuovo slogan del Movimento 5 Stelle, ma è la novità arrivata dagli ultimi dati di Arpa Lombardia riguardo il livello di Pm10 nei cieli di Milano e periferia: ebbene il vento nel weekend è servito e ha spazzato via la cappa di smog presente sulla città metropolitana. Ieri infatti, lunedì 24 ottobre, i livelli di inquinamento sono scesi drasticamente e sono finiti addirittura al di sotto del limite legale di 50 microgrammi per metro cubo. Lo ha annunciato l’Azienda regionale per la protezione ambientale della Lombardia (Arpa), spiegando che «il significativo abbassamento dei valori è stato dovuto al forte vento che ha iniziato a “soffiare” già nel tardo pomeriggio di domenica scorsa ed è rimasto invariato per tutta la giornata di ieri. Vento che ha di fatto favorito il ricambio della massa d`aria presente sulla Lombardia, abbassando drasticamente i valori delle polveri sottili». E ora però, cosa cambia? L’ordinanza del comune è chiara, servono due giorni consecutivi sotto i limiti per togliere il secondo livello del blocco traffico auto a Milano, dunque saranno decisivi i valori registrati sulla giornata di oggi, con molto meno vento e con la possibilità che lo smog possa essere purtroppo di nuovo risalito. (agg. di Niccolò Magnani)



LE ALTRE LIMITAZIONI IN LOMBARDIA

Mentre proseguono le limitazioni del traffico a Milano, Bologna e a Torino si attendono nuovi sviluppi per il blocco traffico dalla giunta Appendino in base ai dati di Arpa Piemonte per oggi, anche la Lombardia vive di altri blocchi del traffico per combattere lo smog sempre più pressante in Pianura Padana. La cappa dell’inquinamento già da giorni ha costretto i vari comuni a prendere decisi provvedimenti per tentare di combatterlo: gli stop al traffico dei veicoli alimentati a gasolio partiranno oggi anche a Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova e in Monza e Brianza. Secondo le ultime dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi, anche altri comuni dovrebbero intervenire in questo senso: «Ognuno dovrebbe fare seriamente la sua parte – spiega -. Ho notizia di città che non hanno applicato le misure, adducendo le scuse più strane. Qui è in gioco la salute dei cittadini». (agg. di Niccolò Magnani)



MONGUZZI (PD), “SOGNO UNA MILANO SENZA DIESEL”

Dopo la decisione di far scattare da oggi il piano di secondo livello per il blocco auto a Milano, il consigliere in quota Pd a Milano Carlo Monguzzi ha avuto il coraggio di esplicitare quello che pare essere il piano del Comune (anche se ovviamente ci vorranno anni e non tutti sono in accordo, ndr). «Dobbiamo arrivare nel minor tempo possibile a una Milano senza diesel – commenta – affidata solo ai messi pubblici, alle biciclette e ai mezzi elettrici». La proposta del consigliere, nello specifico, intende anche arrivare a modificare l’Area C, con un allargamento ulteriore per limitare di nuovo il traffico in centro; infine, secondo Monguzzi ci vorrebbe anche un nuovo piano di eliminazione di 3100 impianti alimentati a gasolio in tutta la città milanese. Ieri intanto il sindaco Sala, alla vigilia delle nuove misure scattate anti-smog è volato a Parigi dove assieme ad altri 11 sindaci di metropoli mondiali ha siglato un accordo che prevede la trasformazione di una parte importante delle proprie città in zone a zero emissione. (agg. di Niccolò Magnani)



BLOCCO AUTO A MILANO, ECCO LE LIMITAZIONI

La qualità dell’aria è migliorata, ma non abbastanza per scongiurare le misure anti smog: resta il blocco traffico auto a Milano. I valori di Pm10 nelle province lombarde sono ancora superiori ai 50 microgrammi per metro cubo, stando agli ultimi dati forniti da Arpa Lombardia. A Milano si è passati da 128 a 74, a Monza da 129 a 54, a Varese da 121 a 60 e a Como da 121 a 50. Dopo dodici giorni di superamento scatta oggi, martedì 24 ottobre, il secondo livello delle misure temporanee per il blocco della circolazione delle auto più inquinanti. Di conseguenza dalle 8:30 alle 18:30 è vietata la circolazione ai veicoli per il trasporto persone e alimentati a gasolio fino alla classe 4 inclusa, così anche per i veicoli per il trasporto merci alimentati a gasolio fino alla classe 3 compresa. Il divieto per i veicoli trasporto cose Euro 4 diesel è dalle 8:30 alle 12.30. L’assessore all’Ambiente e Mobilità, Marco Granelli, ha raccomandato ai cittadini di spostarsi usando il trasporto pubblico, lasciando a casa l’auto privata. «Oggi il vento sta pulendo l’aria e i livelli delle polveri sono in discesa ma per i prossimi giorni è nuovamente prevista l’alta pressione e la situazione potrebbe nuovamente peggiorare», ha dichiarato nella nota pubblicata dal Comune di Milano. Situazione simile a Brescia, dove è stato adottato lo stesso provvedimento per la giornata odierna.

TORINO: BLOCCO TRAFFICO EURO 2 E 0. BOLOGNA: MISURE DI PRIMO LIVELLO

La situazione è migliorata sensibilmente a Torino, dove ci sono solo le limitazioni al traffico di livello base, cioè fino a Euro 2 per i diesel, euro 0 benzina, gpl e metano. La concentrazione di Pm10 è rimasta sotto il valore di 50 microgrammi al metro cubo. Lo ha confermato l’amministrazione comunale che «continua a vigilare su eventuali nuovi superamenti, per stabilire se e quando far scattare di nuovo il semaforo arancio, primo livello emergenziale nella lotta alla qualità dell’aria, nell’interesse della salute dei cittadini». La situazione è complicata, invece, in Emilia Romagna. La pioggia è arrivata, ma a Bologna e dintorni restano le limitazioni al traffico contro lo smog. L’ultimo bollettino Arpae ha rilevato sforamenti di livelli di pm10 nell’area per 10 giorni consecutivi con punte di 84 e 87. Ieri i valori oscillavano tra un minimo di 62 e un massimo di 68. Di conseguenza, la Città metropolitana ha informato che proseguono fino a giovedì 26 compreso le misure emergenziali di primo livello scattate venerdì scorso. Le limitazioni riguardano i Comuni dell’agglomerato di Bologna (Argelato, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell’Emilia, Ozzano dell’Emilia, San Lazzaro di Savena e Zola Predosa) oltre a Bologna e Imola. Come riportato da Quotidiano.net, se fino a giovedì ci fossero sforamenti consecutivi, si passerà alle misure emergenziali di livello 2.