SANTO DEL GIORNO, LA STORIA DI CARLO GNOCCHI
Carlo Gnocchi famoso educatore e presbitero italiano, nacque a San Colombano al Lambro, paesino molto vicino a Lodi, nel 1902. Nel corso del secondo conflitto mondiale venne nominato cappellano del corpo degli alpini e successivamente, appena terminata la guerra, dedicò la sua opera a cercare di lenire il dolore e le sofferenze prodotto proprio dal conflitto. L’infanzia di Carlo Gnocchi fu molto complessa. Perse, infatti, il padre a soli 5 per poi veder morire due dei suoi tre fratelli, per via della tubercolosi. Alla la sua salute non era delle migliori. Trascorse quindi parte della sua infanzia nel piccolo paesino di Montesiro, da alcuni parenti. Qui venne educato ai precetti cristiani, all’interno di un ambiente estremamente devoto. Proprio in questo periodo strinse un ottimo rapporto di amicizia con don Luigi Ghezzi. Fu proprio quest’ultimo ad indicargli la strada del seminario. Divenne sacerdote nel 1925 ma la predisposizione naturale di Carlo Gnocchi era legata all’educazione delle nuove generazioni. L’anno successivo venne trasferito nella parrocchia di San Pietro in Sala, dove riuscì a proseguire la sua opera educatrice, stringendo dei legami molto profondi e sinceri con i fedeli della parrocchia. La sua grande abilità, spinse il vescovo di Milano a porlo alla guida del prestigioso Istituto Gonzaga.
Nel 1939 dovette affrontare un gravissimo lutto in famiglia. Sua madre, con cui aveva un rapporto meraviglioso, si spense. Nel corso del secondo conflitto mondiale fu un volontario del corpo degli alpini. Terminata la guerra decise di far visita a gran parte delle famiglie delle vittime che aveva avuto modo di conoscere al fronte. Dopo aver intrapreso questo lungo viaggio, Carlo Gnocchi torna a Milano. L’esperienza drammatica della guerra lo spinge a dar vita ad un progetto, con l’obiettivo di aiutare soprattutto le nuove generazioni colpite dal dramma della guerra. Per prima cosa decise di ospitare presso l’Istituto Arosio, tutti i figli degli alpini morti in battaglia. Successivamente decise di estendere la sua opera anche a tutti i sopravvissuti del conflitto, rimasti invalidi nel corso della guerra. A tal proposito aprì una lunga serie di strutture in tutta Italia, dando vita ad una vera e propria rete d’assistenza. Fondò, inoltre, alcuni centri specializzati nella cura di infanti affetti da poliomielite. Carlo Gnocchi morì nel 1956 a causa di un terribile tumore. Le sue ultime ore le trascorse stringendo tra le mani un crocifisso regalatogli tanti anni prima dalla sua amata madre. Dopo molti anni di indagini, Carlo Gnocchi è stato beatificato nell’ottobre del 2009.
Dalla data della sua beatificazione, il Comune di Inverigo commemora la memoria del beato che proprio qui fondò la Pro Juventate poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Inverigo è un piccolo centro della provincia di Como, che conta circa 9000 abitanti.
I SANTI DI OGGI
Altri santi commemorati il 25 ottobre sono San Cristante, San Daria, San Bernardo Calvò e San Gaudenzio di Brescia.