Le reliquie di Papa Giovanni Paolo II “non possono essere vendute”: le parole dette dal Parroco del Santuario di Montecastello a Tignale è stato chiarissimo anche oggi, rispondendo ai giornalisti corsi sul luogo dopo la notizia data da BresciaOggi. «Le reliquie sono catalogate e non potranno mai finire sul mercato»: Don Mattanza ha invitato proprio per questo motivo i ladri misteriosi che sabato scorso hanno trafugato gli oggetti religiosi di grande valore appartenenti a Wojtyla e Popieluszko a rimandare indietro tutte le reliquie. Addirittura, il sacerdote ha invitato i ladri e rapinatori a restituire «anche in forma anonima le reliquie»: intanto i carabinieri indagano, mentre sono state rese note le modalità del furto. I ladri si sarebbero finti turisti per entrare nel monastero e avrebbero rubato le reliquie dall’altare maggiore attorno all’orario di chiusura serale. Purtroppo il custode ha lanciato l’allarme solo il giorno successivo. 



RUBATE RELIQUIE DEI DUE SANTI POLACCHI

Risveglio choc per la comunità di Tignale, dopo che al Santuario di Montecastello hanno scoperto che il sangue di Papa Wojtyla e tutte le reliquie di Santo Giovanni Paolo II sono state rubate e trafugate dal luogo dove si veneravano fino a pochissimo tempo fa. Il singolare furto è avvenuto nei giorni scorsi ma solo questa mattina BresciaOggi ne ha dato notizia sul proprio sito online. L’Eremo che si trova nella splendida cornice di Tignale (Brescia) ospitava i reliquiari del Santo polacco e del beato prete Jerzy Popieluszko (il presbitero polacco ucciso nel 1984 dai funzionari del ministero dell’interno della Repubblica Popolare di Polonia): erano situati nella Casa Santa, ovvero un’area dietro all’altare maggiore del Santuario. Si tratta nello specifico, informano i colleghi di BresciaOggi, di reliquiari con il sangue del grande Papa polacco e i frammenti ossei del beato sacerdote ucciso. Domenica mattina ai fedeli della comunità è stato comunicato l’orrendo furto dal parroco Don Giuseppe Mattanza che da 11 anni cura le anime di Tignale e ogni giorno ospita pellegrini da ogni parte del mondo per venerare le reliquie del Santo Padre Giovanni Paolo II; «si tratta di un atto gravissimo opera di sconsiderati che hanno privato il Santuario e l’eremo di Montecastello delle cose più care» commenta sconcertato don Giuseppe.  



TRAFUGATE RELIQUE ANCHE DEL BEATO POPIELUSZKO

Gli ossari del beato sacerdote polacco ucciso dal partito comunista proprio perché manifestava il Vangelo di Cristo e dava speranza ai giovani polacchi, e il sangue del Papa che più di tutti ha saputo battagliare e sconfiggere il male della Guerra Fredda e dell’Unione Sovietica sono stai rubati, trafugati e ancora non si sa per quale motivo recondito. Le reliquie di San Giovanni Paolo II e del beato Jerzy Popieluszko erano state donate al Santuario nel 2014 dal cardinale di Cracovia Stanislao Dziwisz in occasione di un pellegrinaggio parrocchiale: sempre secondo il racconto del parroco sbigottito per quanto accaduto, si viene a sapere che oltre ai reliquiari sono spariti anche sei calici, due pissidi e altri oggetti presenti vicino all’altare maggiore. «Non è escluso qualche aggancio con la realtà locale – sottolinea don Giuseppe – e in ogni caso l’auspicio è che il maltolto possa essere recuperato in breve tempo come avvenuto in un’occasione analoga ad inizio estate con la reliquia di San Giovanni Bosco». Non solo, queste reliquie erano le uniche o quasi presenti in Italia del Santo Padre polacco e nonostante questo non c’erano sistemi di sicurezza adeguati per mancanza di fondi del Santuario.

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