Anche i criminologi possono fornire un percorso terapeutico attivo per il recupero dei criminali: è il caso di Paolo Giulini, nella fattispecie numero uno del Cipm, ente che si occupa della valutazioni psicodiagnostica degli autori di violenze sessuali e domestiche. Un criminologo/psicoterapeuta, dunque, che per la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, dovrà occuparsi del difficile recupero di Francesco Palmisano. Un uomo che a metà degli anni duemila era salito alla ribalta delle cronache per aver ucciso la suocera, e che una volta scontata la pena è stato di nuovo “pizzicato” alla fermata di un autobus mentre minacciava con una pistola la sua nuova compagna. Insomma, una situazione estremamente problematica per Palmisano che, pur trovandosi di nuovo in regime di custodia cautelare, potrà avvalersi del percorso terapeutico del dottor Giulini.
LA MISURA STABILITA DAL NUOVO CODICE ANTIMAFIA
Dopo l’omicidio, lo stalking: sicuramente per il 41enne Palmisano la via del recupero non è delle più agevoli dal percorrere, ma per lui la mediazione del Cipm presieduto da Giulini è stata fondamentale per tentare questa soluzione sperimentale. Un percorso terapeutico portato dunque avanti non da un team di psicoterapeuti, come a volte è stato tentato anche in diversi istituti di pena, ma da un criminologo che cercherà di ricostruire da zero la figura di Palmisano dopo i precedenti eventi criminali. L’omicidio della suocera, avvenuto nel 2006, e l’arresto per stalking poco più di dieci anni dopo, nel dicembre 2016. La misura innovativa è stata stabilita dal tribunale di Milano nell’ambito delle novità previste dal nuovo codice antimafia, che include stalker e anche presunti terroristi nelle misure di prevenzione e nei percorsi di recupero che possono anche coinvolgere figure come il criminologo. Da sottolineare come questa terapia sia stata stabilita per Palmisano non dopo una condanna, ma mentre è ancora indagato per l’accusa di stalking.