Si chiama Ruggero Freddi, ma tutti (o quasi) lo conoscono come Carlo Masi: è un attore porno gay, noto nel mondo a luci rosse non diciamo al pari di Rocco Siffredi, ma poco ci manca. Ecco, Masi è divenuto…professore all’Università La Sapienza di Roma e non a insegnare quello che potreste pensare tutti, ma bensì in matematica! «Nel 2013 Carlo Masi prende una laurea di primo livello in matematica con il massimo dei voti e nel 2016 prende una laurea magistrale in matematica con il massimo dei voti. Sempre nel 2016 vince una borsa di studio presso il dipartimento di matematica per l’ingegneria (SBAI) per un dottorato in analisi matematica. Attualmente continua a studiare presso lo SBAI»: così recita la sua pagina su Wikipedia, mentre nella prima parte non ve lo riportiamo perché potete immaginare quanto vi sia scritto. Nel 2010 era balzato agli onori della cronaca televisiva pop con la sua partecipazione a Chiambretti Night e a Sugo su Rai 4: oggi torna in tv a Pomeriggio 5 per una intervista in diretta con Barbara D’Urso proprio per lo scandalo provocato da quel “singolare” doppio lavoro che porta in aula davanti a migliaia di studenti un attore del mondo Hard omosessuale. Lui non rinnega nulla di quel mondo, ne è molto fiero anche se ha voluto di sua sponte mollare il mondo porno per avviarsi all’insegnamento di ingegneria: lo racconta bene all’Agenzia Dire proprio poche ora fa mentre si stava dirigendo verso la puntata di Pomeriggio 5.



“IN CATTEDRA CONTRO I PREGIUDIZI”

«Ho deciso di intraprendere quella carriera anche come riscatto sociale- racconta- venivo da una famiglia molto umile e volevo guadagnare un po’ di soldi. Da lì il successo fu quasi immediato. La mia fama era arrivata a superare quella della mia casa di produzione e a circa 32 anni decisi di cambiare. Lasciai quel mondo quando ero all’apice preferendo non avviarmi a un lento declino. Ma vado fiero di quello che ho fatto e non lo rinnegherò mai», spiega Carlo Masi-Ruggero Freddi ai colleghi di Dire. Lo muove la passione, tanto nel porno fino all’altroieri quanto oggi nel mondo dell’insegnamento: per lui non c’è differenza, anche se su questo punto forse si potrebbe contestare “qualcosina”… «Ripresi in mano la mia prima passione, la matematica. Dopo la seconda laurea iniziai la carriera da ricercatore e mi feci largo tra pregiudizi e bigottismi, perché purtroppo gli omofobi si annidano in tutte le sfere della società, anche quelle accademiche. Eppure andai avanti perché nessuno può dirti cosa puoi o non puoi fare o dove puoi o non puoi arrivare». Da ultimo, racconta sempre a Dire lo spiacevole caso di quando il Dipartimento lo convocò irritato: il motivo? Aveva invitato gli studenti al Gay Pride: «Non ho avuto problemi e non ci sono stati casi di omofobia, tranne un solo episodio spiacevole: il Dipartimento pochi mesi fa mi convocò per chiedermi spiegazioni perché invitai i ragazzi ad andare al gay Pride. Eppure non c’erano ragioni politiche né di natura sessuale dietro, ma solo un’esigenza di sensibilizzare». L’omofobia resta ed è anche molta non solo nelle Università, ma sollevare qualche dubbio sull’esempio, l’insegnamento anche educativo a migliaia di giovani di un attore porno che per di più non rinnega nulla di quel mondo e li invita anche al Gay Pride, forse non dovrebbe essere “bollato” come omofobo ma come un dubbio legittimo sull’effettivo “nesso” tra l’ingegneria e le battaglie civili della comunità LGBT…

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