File segreti su JFK, emergono nuovi dettagli sulla morte del 35° presidente degli Stati Uniti d’America, che risale al 22 novembre 1963 mentre era in visita ufficiale a Dallas. Secondo quanto riportato nei 2.800 files desecretati fino a questo momento, l’ex direttore dell’FBI Edgar Hoover era a conoscenza ed aveva avvertito di una minaccia di morte nei confronti di Lee Harvey Oswald, ricevuta la notte prima che il presunto assassino di Kennedy fosse ucciso da Jack Ruby, proprietario di un night club in quel di Dallas. Nei file desecretati è contenuta la trascrizione di una conversazione, che riferisce della telefonata fatta all’ufficio del Bureau a Dallas da un uomo che parlava con voce calda, che affermava di essere membro del gruppo organizzato per uccidere Oswald. Hoover rivela che la notte stessa e l’indomani mattina chiamarono il capo della polizia di Dallas, che assicurò l’adeguata protezione. Cosa che non successe, con Oswald ucciso da Ruby. (Agg. Massimo Balsamo)
2.800 FILES ONLINE
File segreti su JFK, grande attesa in tutti gli Stati Uniti d’America per la pubblicazione degli ultimi documenti rimasti segreti sull’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, 35º presidente degli Stati Uniti d’America ucciso il 22 novembre 1963 mentre era in visita ufficiale a Dallas. L’attuale presidente USA Donald Trump ha deciso di divulgare i contenuti dei file segreti ma, al momento, ha mantenuto la promessa solo in parte: 2.800 files verranno rilasciati subito, mentre altri 500 resteranno ancora negli archivi. Una decisione legata alle pressioni subite dalle agenzie federali, Cia ed Fbi in testa, per assicurare la riservatezza di alcune informazioni. Un compromesso, dunque, con gli altri files rimasti ancora secretati che verranno rivisti nell’arco di sei mesi, e forse rilasciati come sottolinea La Stampa. Donald Trump ha dichiarato di non avere altra scelta, anche se l’opinione pubblica avanza ulteriori teorie complottiste, che si riverberano fino a quando non sarà chiaro il contenuto degli ultimi documenti in questione. (Agg. Massimo Balsamo)
LA MOSSA DI TRUMP
Il Presidente degli Stati Uniti d’America Donald J. Trump ha intenzione di rivelare i file rimasti segreti su John Fitzgerald Kennedy, assassinato il 22/11/1963, una data storica per tutti gli americani. In tutti questi anni i ‘segreti di John Kennedy’ erano rimasti vincolati ai servizi d’inteeligence americani anche se forse in pochi sanno che i medesimi erano fruibili a partire dal 1992. In quell’anno, infatti, Bush senior aveva firmato il JFK Record Act che svincolava tutti i segreti dell’omicidio Kennedy (che di conseguenza erano diventati pubblicabili) a meno che lo stesso Presidente non volesse. L’omertà sarà spezzata dunque da Donald J. Trump, che ha reso noto al mondo tramite un tweet che tutti i segreti su Kennedy saranno rivelati. In realtà, però, da fonti interne è apparso subito chiaro che quello che verrà fuori di ‘scottante’ non sarà sull’omicidio Kennedy, perpetrato da Lee Harvey Oswald, ma bensì sui tentativi di eliminazione dell’allora presidente cubano Fidel Castro. Ne ha parlato Gerald Posner, autore del libro-verità Case Closed: Lee Harvey Oswald and the Assassination of JFK.
IL TENTATO OMICIDIO A FIDEL CASTRO
Gerald Posner ha spostato l’attenzione da Lee Harvey Oswald a Fidel Castro, ponendo l’attenzione su un altro momento oscuro della storia americana. Sul sito internet Il Fatto quotidiano, infatti, si legge: ‘Dall’apertura di questi documenti non uscirà fuori alcuna prova scottante. Se pensate che verrà fuori che erano in tre o in quattro a sparare quel giorno a Dallas allora siete fuori strada, il caso JFK non verrà ribaltato.’ Quello che emergerà, quindi, non sarà nulla che ha a che fare con Oswald ma, bensì, con la CIA e la Mafia. Continua infatti Gerald Posner: ‘La CIA e la Mafia unirono le loro forze per eliminare una volta per tutte Fidel Castro. Cercarono di ucciderlo la bellezza di sette volte ma non riuscirono nemmeno a sfiorarlo. Non penso proprio che individui del genere siano stati in grado di mettere a punto l’omicidio perfetto quel giorno a Dallas.’ L’intento di Donald Trump allora, alla luce di questo, sembra piano piano prendere forma. Che l’apertura dei fascicoli su JFK serva soltanto a screditare le varie agenzie federali e quindi, di conseguenza, lui stesso dal cosiddetto ‘Russiagate’?
LA RALEIGH CALL
Il parere di Gerald Posner, in qualità di esperto sull’omicidio Kennedy è senza dubbio da tenere in considerazione, ma non tutti sono della stessa idea. C’è chi dice, infatti, che da questi documenti segreti emergeranno particolari importanti per quella che è stata chiamata la ‘Raleigh call‘, la chiamata che Lee Harvey Oswald avrebbe voluto fare ma che non gli fu mai permessa. Il marine americano avrebbe tentato di chiamare, la sera del 23/11/1963, un tale John Hurt che abitava appunto a Raleigh in Nord Carolina. Il perché Lee Harvey Oswald volesse chiamare quet’uomo non lo sapremo mai, dato che Jack Ruby lo uccise poco dopo, tappandogli la bocca una volta per tutte. Il fatto inquietante di tutta questa vicenda è che le due centraliniste a cui si era rivolto Oswald non fecero mai il numero per la telefonata ma, anzi, passarono il nominativo a due agenti della CIA che non sono mai stati identificati. Tale John Hurt era stato un soldato negli anni 1942/1946 e aveva fatto parte di un settore specifico del controspionaggio, quello tra Europa e Giappone. Che i files su JFK possano finalmente fare un po’ di chiarezza?