Si è svolta oggi la seconda udienza del processo a carico di Matteo Cagnoni, l’uomo accusato di aver ucciso la moglie dalla quale si stava separando, Giulia Ballestri, il 16 settembre 2016 a colpi di bastone. Il nuovo appuntamento in aula davanti alla Corte d’Assise di Ravenna si è aperto con una stoccata importante ai danni dell’imputato poiché, come rivela RavennaToday.it, il giudice ha rigettato tutte le eccezioni di nullità presentate dalla difesa del noto dermatologo. Al termine della prima udienza del processo, Cagnoni aveva chiesto tramite la difesa formata dagli avvocati Giovanni Trombini e Francesco Dalaiti, di escludere alcuni elementi dell’accusa. Il riferimento era ai risultati dell’autopsia compiuta sul corpo della 39enne rinvenuta senza vita in una casa in disuso nel centro di Ravenna (compreso il contenuto gastrico della vittima) e le intercettazioni telefoniche. Richiesta rigettata in toto questa mattina da parte dell’intera Corte d’Assise al completo, formata da due giudici togati e sei popolari. Di contro, ha ammesso gli stessi elementi al centro della richiesta di Cagnoni in mano all’accusa.



L’IMPUTATO PRESENTE IN AULA

Quello che in occasione della prima udienza era stato definito nella città il “processo dell’anno”, sembra aver perso smalto con l’avvio della seconda udienza, in un’aula di tribunale quasi del tutto vuota. In prima fila però, non sono mancate le parti civili ammesse, ovvero l’associazione “Dalla parte dei minori”, Linea Rosa, Unione delle Donne in Italia e il Comune di Ravenna. Per l’accusa, il Procuratore Capo Alessandro Mancini e il sostituto Cristina D’Aniello. Il vero protagonista però, resta sempre lui, Matteo Cagnoni, accusato di un delitto terribile e che oggi si è presentato in aula elegantissimo e visivamente più rilassato rispetto alla prima udienza di due settimane fa. Tra le mani la solita cartellina rossa ed alcuni bloc-notes che ha consultato con una certa frequenza. L’attenzione si è poi posta sulla lunga lista di testimoni di circa 220 persone, di cui 160 dell’accusa e 60 della difesa, oltre a una decina presentati dalle parti civili. La Corte quasi certamente provvederà a sfoltire il numero di testi, in modo da non rendere infinito il processo. Non si esclude che tra coloro che saranno chiamata a parlare al cospetto della Corte possano esserci anche i familiari dell’imputato e quelli di Giulia Ballestri.

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