Si è ucciso in diretta Facebook con un colpo di pistola perché la figlia si sposa senza la sua approvazione. Questa la ragione per la quale Ayhan Uzun ha deciso di farla finita. Il turco di 54 anni ha attivato la diretta sul social network e sfogato tutta la sua frustrazione con uno sparo alla tempia sinistra. Era stato informato del matrimonio della figlia solo quando le nozze erano imminenti, senza essere interpellato a riguardo, così ha deciso di uccidersi. La notizia è stata riportata dai media britannici, che raccontano una difficile situazione familiare: l’uomo era separato, oltre che dalla moglie, anche dall’affetto della figlia. Aveva scoperto che era stato suo suocero, il nonno paterno della ragazza, ad acconsentire al matrimonio. Nessuno gliene aveva parlato, se non quando era imminente. Quindi ha annunciato il suicidio in diretta Facebook e lo ha compiuto, nonostante gli appelli di amici e parenti. «Nessuno della mia famiglia mi ha voluto incontrare prima del matrimonio per parlarne, sono loro che mi hanno messo in questa situazione e non voglio che siano presenti al mio funerale», le sue ultime parole.
AYHAN UZUN SI UCCIDE IN DIRETTA FACEBOOK
La morte torna su Facebook: vi raccontiamo, infatti, di un altro macabro caso che vede protagonista il social network. Come se non bastasse il terribile gesto a rendere questa vicenda davvero triste, ci hanno messo del loro coloro che hanno caricato il video choc completo su LiveLeak e YouTube. Ayhan Uzun ha deciso di farla finita sparandosi un colpo di pistola in testa, il video anziché sparire dalla rete è diventato virale. L’uomo era solo in casa quando si è suicidato. Subito dopo la tragedia i familiari si sono precipitati a casa sua, ma purtroppo era già troppo tardi. Ora la polizia ha aperto un’inchiesta: verrà eseguita un’autopsia sul corpo dell’uomo. «Arrivederci, sto andando, prenditi cura di te», le ultime parole prima di premere il grilletto. Poi crolla a terra. Il New York Post ha interpellato un portavoce di Facebook per un commento sulla vicenda: «Siamo estremamente dispiaciuti. La nostra politica si propone di fermare ogni tipo di pubblicazione riguardante la violenza, anche contro se stessi».