Non ci sono state per fortuna altre scosse di terremoto in Campania nelle ultime ore dopo la maxi scossa di stanotte, mentre il centro Italia nel frattempo presenta il “consueto” sciame sismico tra le province di Macerata, Rieti, Perugia, Ascoli Piceno e L’Aquila. La più alta scossa sismica è avvenuta alle ore 10.42 con un grado di magnitudo a 2.2 Richter: il centro nazionale INGV ha registrato il terremoto a circa 12 km sotto il livello del terreno come ipocentro, mentre sul fronte dell’epicentro i comuni coinvolti, pur senza danni registrati, risultano essere Amatrice, Accumuli, Cittareale, Campotosto, Arquata del Tronto, Capitignano, Montereale, Acquasanta Terme, Cortino, Valle Castellana, Crognaleto, Rocca Santa Maria. Non ci sono danni anche se lo sciame sismico prosegue con piccole scosse di terremoto in tutto il “cono” sismico attivo da oltre un anno. 



FRANCIA, SCOSSA DI M 3.8 SULLE ALPI

Diversi Comuni della zona di Salerno hanno deciso di chiudere precauzionalmente le scuole in seguito alla forte scossa di terremoto avvenuta oggi. Al momento non si registrano danni a persone o cose, ma verranno eseguiti dei sopralluoghi negli edifici scolastici per verificarne le condizioni. Nel Vallo di Diano, a sud di Salerno, stamattina dunque niente lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado. Tra i Comuni coinvolti Sala Consilina, Buonabitacolo e Montesano sulla Marcellana. I sindaci hanno anche emanato ordinanze finalizzate a specifiche verifiche sismiche. Un’altra scossa di terremoto di magnitudo 3.8 è stata registrata oggi, ma in Francia: il sisma è stato segnalato alle 3:09 del mattino nelle Alpi francesi, 24 chilometri a sud di Albertville, in Savoia. La scossa è stata avvertita anche in Italia, essendo la regione frontaliera molto vicina all’Italia. Secondo Philipe Guégen, esperto di SISMalp (rete di sorveglianza dei terremoti), citato da France Info, l’attività sismica sul posto si è rafforzata negli ultimi tre mesi. (agg. di Silvana Palazzo)



CAMPANIA, SISMA M 3.8 A SALERNO

Scossa di terremoto molto forte avvenuta questa notte tra la Campania e la Basilicata: la nottata non è stata certo delle migliori al sud per una scossa che ha immediatamente riportato alla mente il sisma estivo avvenuto a Ischia, non distante dal Parco Nazionale dell’Appennino Lucano dove è situato l’epicentro del terremoto di poche ore fa. Succede tutto mezz’ora la mezzanotte: il sistema di rilevazioni nazionali NGV registra una scossa di grado M 3.8 sulla scala Richter, facendo scendere la gente in strada per la paura e per le vibrazioni avvenute. L’ipocentro della scossa è stato calcolato a circa 11 km sotto il livello del terreno come profondità, mentre sul fronte dell’epicentro i comuni coinvolti sono stati i seguenti: Padula, Montesano sulla Marcellana, Sassano, Casalbuono, Monte San Giacomo, Sala Consilina, Sanza, Teggiano, Casaletto Spartano, Atena Lucana, Caselle in Pittari e Tortorella in provincia di Salerno. In provincia di Potenza invece abbiamo Paterno, Tramutola, Marsico Nuovo, Marciscovetere, Moliterno, Grumento Nova, Sarconi, Viaggiano, Brienza, Sasso di Castalda.



PAURA E GENTE IN STRADA TRA CAMPANIA E BASILICATA

Una notte davvero da incubo per tutta il Vallo di Diano dove alle ore 00.38 il terremoto di forte grado di magnitudo ha fatto tremare palazzi e strutture: danni non ce ne sono stati ma la gente appena avvertito il pericolo giustamente si è rovesciata nelle strada onde evitare quanto successo nel centro Italia e poi a Ischia negli ultimi due anni. L’epicentro è stato individuato a Padula, con una profondità di 11 chilometri: «Il sisma è stato sentito fino al Golfo di Policastro e agli Alburni, a Potenza e perfino in comuni pugliesi come Corato e Trani. In molti si sono riversati in strada in pigiama e hanno passato la notte all’addiaccio, qualcuno racconta di avere percepito un boato. Non si segnalano danni a persone o cose, ma in molti centri del Vallo le scuole questa mattina resteranno chiuse a scopo precauzionale», riporta il Mattino di Napoli dopo le varie testimonianze sentite nella notte e dopo le decisioni dei comuni di chiudere le scuole in vista di possibili altre scosse che, ripetiamo, non ve ne sono state neanche in minima parte e intensità.