Prosegue per il terzo e ultimo giorno di sciopero la protesta degli autotrasportatori che ancora ieri ha generato non pochi disagi per il traffico su gomma e per le varie aziende di spedizioni e logistica sul suolo italiano. A guardare i dati offerti dai sindacati nazionali, lo sciopero dei lavoratori della logistica, dell’autotrasporto e dei corrieri a sostegno del rinnovo del contratto della categoria, è stato positivo: «abbiamo avuto alte adesioni. La protesta unitaria delle organizzazioni dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil devono, per i sindacati, portare a un rapido rinnovo del contratto nazionale unico di settore della logistica, trasporto merci e spedizione. Occorre riprendere il confronto in un unico tavolo di trattativa per chiudere in tempi rapidi il contratto di filiera, in un settore strategico, per qualificare il lavoro di tutti, dipendenti diretti, indiretti, autotrasportatori, soci e dipendenti di cooperative e delle imprese di spedizione», scrive la Filt Cgil. Intanto, caos anche per i lavoratori Ilva di Novi Ligure che ancora ieri hanno visto e partecipato al forte sciopero della logistica dopo i giorni di fuoco delle protestare e presidi sulla gestione nazionale della multinazionale ex Riva. «I datori di lavoro vogliono abbassare il valore delle attuali indennità, a partire da quella di trasferta per la quale hanno richiesto un sostanziale dimezzamento – dicono anche qui i sindacati – Inoltre vorrebbero rendere precari istituti contrattuali ora certi come la quattordicesima e gli scatti di anzianità».
“LAVORIAMO 15 ORE AL GIORNO”
Anche gli autotrasportatori sardi hanno deciso di protestare: l’adesione allo sciopero nazionale è stata di oltre l’80% nelle prime due giornate, ma è previsto un nuovo stop per domani. Coinvolti circa 6500 addetti e 2300 aziende. Contratti scaduti da 22 mesi, ferie a rischio, quattordicesima e permessi retribuiti per un lavoro che arriva a 15 ore giornaliere. «Siamo costretti a lavorare anche 15 ore, talvolta a dormire fuori casa, non solo non ci riconoscono i nostri diritti, vogliono toglierci anche i pochi che abbiamo», si è lamentato un autotrasportatore che oggi ha deciso di protestare con i suoi colleghi. «Il contratto è scaduto da 22 mesi, con le controparti pronte a cancellare ferie, mensilità come la quattordicesima e permessi retribuiti», hanno spiegato, come riportato da YouTg.net, i segretari regionali responsabili del settore merci e logistica Massimiliana Tocco (Filt Cgil) e Corrado Pani (Fit Cisl),aggiungendo che il settore è in difficoltà anche «a causa della concorrenza sleale di imprese che non applicano il contratto nazionale, un fenomeno al quale occorre rispondere con forza, anche garantendo la corretta applicazione del contratto merci e logistica, per restituire a tutti i lavoratori le stesse tutele». (agg. di Silvana Palazzo)
100MILA LAVORATORI FERMI, SPEDIZIONI E LOGISTICA KO
La più grande mobilitazione di sempre in Italia per la grande distribuzione, la logistica e le spedizioni: lo sciopero degli autotrasportatori oggi e domani, 31 ottobre, porta con sp numerosi dubbi e incognite per le prossime ore. La protesta indetta da Filt-Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti arriva per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da quasi due anni. Le tre sigle sindacali hanno invitato i lavoratori dei settori logistica, autotrasporto e distribuzione e spedizione delle merci ad incrociare le braccia per tre giorni: venerdì scorso, oggi e domani, con molti settori a rischio di ritardi, disagi e spiacevoli novità per le aziende e i primi consumatori. «Venerdì lo sciopero interessava il trasporto carburante, medicinali, prodotti alimentari di prima necessità e animali vivi ed è stato abbastanza sentito, anche se riguardava in minima parte il trasporto merci, interessando le aziende che devono garantire l’essenziale per il servizio» – puntualizza Giacomo Ricciardi, numero uno della UilTrasporti all’Ansa. Oggi però e nelle prossime 48 ore si rischia la mobilitazione “totale” per i quasi 50mila autotrasportatori che incrociano le braccia.
I BENZINAI A RISCHIO?
A rischio i benzinai nei prossimi due giorni come per venerdì scorso? La domanda circola tra i normali cittadini che ovviamente vedono lo sciopero della distruzione, delle spedizioni e degli autotrasportatori come una possibile pessima notizia per i vari rifornimenti delle autobotti nei benzinai di tutta Italia. In realtà il rischio reale per questi due giorni non c’è, dato che lo sciopero riguarda la grande distribuzione e le spedizioni logistiche in Italia e verso l’estero; questi lavoratori si fermeranno dalla mezzanotte tra 29 e 30 ottobre alla mezzanotte tra 31 ottobre e primo novembre dopo che venerdì si erano fermati gli autisti della distribuzione dei carburanti. Presidi dei vari camion e tir negli interporti di molte regioni, specie in Toscana, Emilia e Lombardia, con i sindacati che spingono per maggiori adesioni sfondando quota 100mila lavoratori in sciopero (50mila solo in Toscana!); Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti hanno lanciato lo sciopero «contro le “inaccettabili proposte” delle associazioni datoriali ai sindacati nel tavolo di trattativa sul rinnovo del Contratto nazionale “Logistica, Trasporto Merci e Spedizione”. Tra queste: eliminare la quattordicesima, ridurre le giornate di riposo, fermare gli scatti di anzianità, dimezzare indennità di trasferta, permessi, festività e Rol», si legge nella nota sindacale congiunta, prima di aggiungere, «Il rinnovo di un contratto di lavoro non può essere raggiunto a detrimento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori», spiegano Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti.