Potrebbe essere morta per lo Slime fatto in casa la piccola di 9 anni morta a Matera lo scorso 5 ottobre: ne dà notizia il Corriere della Sera con l’ipotesi, ancora da verificare e confermare pienamente dagli inquirenti che porterebbe proprio al famoso gioco che spopola in questi ultimi anni. Si tratta di una sostanza gommosa e colorata che se schiacciata produce un rumore simile a quello di uno scoppiettio. Una sorta di gelatina che funziona come anti-stress e permette di dare sfogo alla propria creatività: sarebbe proprio per questo motivo che la piccola di 9 anni è morta dopo il doppio infarto occorso ad inizio mese. «La spiegazione per la forte presenza di metanolo nel sangue della bambina di 9 anni morta il 12 ottobre al Bambino Gesù sarebbe in un diffusissimo gioco domestico, un piccolo chimico fatto con la schiuma da barba del padre. È la prima, parziale, conclusione a cui è arrivata la procura», scrive il Corriere, precisando come al momento non vi siano conferme sull’effettiva pericolosità di quella sostanza, bensì sul possibile effetto allergenico e di reazione causato in maniera accidentale dall’esalazione di metanolo divenuto letale poi per la piccola.
INDAGINI PER OMICIDIO COLPOSO
Il gioco infatti è innocuo e prevede l’impiego, per chi decide di produrlo a casa propria, della schiuma da barba: pare che il papà o la mamma abbiano aiutato la piccola bimba a creare lo Slime fai-da-te, il problema è che magari con dosi non perfettamente esatte il metanolo può sprigionarsi e causare in chi non sa di esserne allergico un danno anche fatale. La bambina di Matera è arrivata il 7 ottobre a Roma in condizioni già disperate, con un trasporto d’urgenza: anche al Bambin Gesù, però, non c’è stato modo di tenerla in vita più di qualche giorno. Un decesso fino ad oggi inspiegabile, dato che la bambina era apparsa fino ad allora sanissima, ma quanto emerso ora potrebbe spiegare il tutto: la procura di Roma sta indagando per omicidio colposo, ma per ora non ci sono iscritti nel registro degli indagati. Secondo quanto riporta l’Agi, «Il pm Maurizio Arcuri e l’aggiunto Nunzia D’Elia indagano per omicidio colposo al momento contro ignoti e senza colpe mediche all’orizzonte. E, in attesa dei risultati dell’autopsia e degli esami tossicologici per cercare eventuali malformazioni cardiache mai emerse o allergie mai manifestate, i magistrati hanno dato disposizione ai carabinieri della città lucana di passare al setaccio la scuola, la casa, il quartiere dove la bambina viveva in una famiglia normalissima e con altri due fratelli».