Arriva immediata la risposta dell’ex Governatore lombardo in merito alle accuse tirate in ballo da Fabrizio Corona stamattina al Processo: «Caro Corona, la differenza fra te e me attiene a un campo a te sconosciuto: lo stile. Io non ho mai attaccato nessuno per difendere me stesso. Buona fortuna», si legge nella nota diffusa dal senatore di Ap. Intanto, mentre anche oggi la diretta di Pomeriggio 5 si occuperà dell’ennesima tappa del caso Corona, si viene a sapere dall’Ansa che l’ex fotografo dei vip sarebbe indagato per riciclaggio anche in Austria, dove erano destinati parte dei soldi ritrovati nel famoso sottotetto nascosto da Fabrizio Corona. In aula l’imputato ha poi ribadito che quei soldi hanno provenienza lecita e sono «frutto di lavoro indifeso tra serate nei locali e ospitate in tv». 



L’ACCUSA A FORMIGONI

Dall’aula in Tribunale per l’ennesima udienza sul caso truffa ed evasione, parla Fabrizio Corona e non poteva che porre un altro show all’attenzione degli astanti e del pubblico (non pagante). «Solo quest’anno pago due milioni di tasse dalla galera per Fenice. Chi ha mai pagato un solo euro di tasse dal carcere, Mantovani? O Formigoni che non ci andrà mai?»: l’attacco contro l’ex Governatore lombardo, in maniera del tutto gratuita e non pertinente al reato contestato all’ex fotografo dei vip, viene riportato dall’Adnkronos poche ore fa. La difesa chiede oltre all’assoluzione, la restituzione «dei soldi – circa 1,7 milioni di euro – trovati nel controsoffitto dell’abitazione della sua assistente o del denaro, quasi 900mila euro, presenti in due cassette di sicurezza in Austria e per i quali lì si indaga con l’ipotesi di riciclaggio». La sezione Misure di Prevenzione del tribunale milanese deve decidere sui famosi 2,6 milioni di euro in mano a Corona prima della galera, con l’ex paparazzo che ha attaccato di nuovo: «in tutto ho pagato 9 milioni di tasse, di più dell’ex Governatore che tanto in carcere non ci andrà mai», ha spiegato Corona secondo quanto scrive il report dell’Ansa.



L’AVVOCATO, “CORONA NON È PERICOLOSO”

La prossima udienza è fissata per il 14 novembre, mentre al termine di questa seduta si è venuti a sapere che la Dda ha presentato ricorso contro le ipotesi cadute nel processo sui 2,6 milioni di euro in contanti in cui Corona è stato condannato a un anno. «È infondato il giudizio di pericolosità di Corona», spiega il legale di Corona, Ivano Chiesa, cui fa eco l’altro collega Luca Sirotti, «il dibattimento ha già affrontato la provenienza delle somme di denaro: quei soldi sono frutto del lavoro delle due società Fenice e Atena per cui lui ha lavorato». Era stato poco prima lo stesso Corona ha spiegare ai giudici – ripreso più volte per i suoi toni e i suoi attacchi sconsiderati – che «Per quanto riguarda Atena,  è stato molto più semplice ricostruire tutte le entrate, questi soldi sono stati tutti dimostrati. Per Fenice è più complicato, ma io sono disposto anche a rinunciare ai termini della prescrizione, con il tempo posso dimostrare da dove vengono quei soldi e che sono di Fenice».

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