Durante l’omelia della Messa per la solennità di Ognissanti, monsignor Lauro Tisi ha commentato la pagina biblica dell’Apocalisse e delle beatitudini evangeliche, spiegando che il cimitero «non custodisce la morte», ma il «tesoro vivo dei nostri cari». L’arcivescovo di Trento questo pomeriggio ha messo in guardia i giovani da un sistema tecnologico-finanziario «che vorrebbe chiudere gli uomini dentro lo schermo di uno smartphone e in una frenetica ossessione operativa». La felicità e la beatitudine per il presule non possono essere raggiunti puntando solo allo star bene: bisogna mirare anche a far star bene. Quindi monsignor Tisi ha invitato a non concentrarsi su forme effimere di felicità: «Per questo, ci ribelliamo all’idea che il nulla li abbia inghiottiti. L’amore – prosegue l’arcivescovo di Trento, come riportato dall’Agensir – individua ogni strada per impedirne l’oblio». (agg. di Silvana Palazzo).
PAPA FRANCESCO: “PERSONE ATTRAVERSATE DA DIO”
Ognissanti 2017, la festa cristiana che celebra insieme la gloria e l’onore di tutti i santi, compresi quelli non canonizzati. Nel corso dell’Angelus, la preghiera cattolica in ricordo del mistero dell’Incarnazione, Papa Francesco ha voluto riflettere sul concetto di Santità in occasione della feste di tutti i Santi: “I santi – riporta Repubblica – non sono modellini perfetti, ma persone attraversate da Dio. Possiamo paragonarli alle vetrate delle chiese, che fanno entrare la luce in diverse tonalità di colore”. Una riflessione profonda, che cerca di spiegare la vicinanza tra i santi e le persone comuni, noi: “I santi sono nostri fratelli e sorelle che hanno accolto la luce di Dio nel loro cuore e l’hanno trasmessa al mondo, ciascuno secondo la propria tonalità”. Parole forti di Papa Bergoglio che nel corso dell’Angelus dal Palazzo Apostolico ha voluto rimarcare la sua vicinanza per le vittime dell’attentato di New York, con una preghiera a Dio: “Liberi il mondo dall’odio”. (Agg. Massimo Balsamo)
OGNISSANTI 2017, I DOLCI E LA CREDENZA POPOLARE
Ognissanti 2017, la festa di Tutti i Santi tra ricostruzione storica e significato della festa cristiana, passando per… i dolci! Come sottolinea Repubblica, in tutta Italia si festeggia oggi 1 novembre 2017 con ricette dedicate a questo giorno. La credenza popolare vuole che le anime dei defunti tornino per una sola notte in terra, così da ricongiungersi con i propri cari. Per questo motivo la preparazione dei dolci: da una parte per esorcizzare la paura della morta, dall’altra per rendere meno amara la mancanza. Molto note e storiche le ricette del pane dei morti, sulle tavole lombarde dal XV secolo, e i cavalli dei morti, in Trentino da secoli. Spopolano in tutta la Penisola, invece, i biscotti a forma di ossa o dita di morto: in Sicilia con la cannella e i chiodi di garofano, a Parma in frolla, a Lecce invece con zucchero tirato e profumati di menta. (Agg. Massimo Balsamo)
IL SIGNIFICATO DELLA FESTA
Per la festa di Ognissanti la Chiesa ribadisce non solo la sacralità e la gloria di chi è stato riconosciuto dalla “sposa di Cristo” come testimone sulla Terra del Vangelo di Gesù, ma la stretta amicizia che lega tutti i Santi al Dio cristiano. Con il recente Motu Proprio “Meiorem ac dilectionem” Papa Francesco ha indicato una nuova via per riconoscere santi e beati: l’offerta di sé per amore, la carità di Cristo. Un aiuto a guardare il cambiamento d’epoca in atto. Con questa decisione Bergoglio ha deciso di “avvicinare” ancora di più il concetto di amicizia e dono di sé alla santità vera e propria: una nuova «fattispecie dell’iter di beatificazione e di canonizzazione» (art. 1) volta a riconoscere l’esistenza de «l’eroica offerta della vita, suggerita e sostenuta dalla carità», ci aiuta a riconoscere meglio quali siano i tratti del cambiamento d’epoca che stiamo vivendo. Quanto deciso dalla Chiesa va di fatto a riaffermare, come raccontava Don Francesco Braschi per il nostro quotidiano a commento del Motu Proprio, che la santità non è nient’altro che dare la vita per i propri amici: «il sacrificio di Cristo si riattualizza oggi, nella situazione che tanti giudicano di crisi del cristianesimo, in un modo che dobbiamo guardare e riconoscere più da vicino. E che, forse, sempre più frequentemente capiterà anche a noi di essere chiamati a vivere». Lo stesso concetto lo ripeteva anni fa anche Papa Benedetto XVI nell’omelia per la festa di Ognissanti in Basilica Vaticana: «Ma come possiamo divenire santi, amici di Dio? All’interrogativo si può rispondere anzitutto in negativo: per essere santi non occorre compiere azioni e opere straordinarie, né possedere carismi eccezionali. Viene poi la risposta in positivo: è necessario innanzitutto ascoltare Gesù e poi seguirlo senza perdersi d’animo di fronte alle difficoltà». (agg. di Niccolò Magnani)
L’OCCULTO E I RISCHI DEL DEMONIO
Per la notte di Halloween arriva anche un monito che con quella festa ha ben poco da cui condividere: oggi infatti si festeggia anche la celebrazione di Tutti i Santi e per questo motivo l’Associazione degli esorcisti in Italia è intervenuta lanciando un “monito” a chi all’interno della Chiesa “sottovaluta” il fenomeno non tanto ludico di Halloween ma quello recondito. «Io non mi limiterei a considerare la festa di Halloween come un prodotto o una proposta di svago destinata al solo mondo dell’infanzia, perché di fatto è una proposta che si dirige a tutti privilegiando certamente i bambini, ma anche il mondo dell’adolescenza e della gioventù. A me sembra che Halloween di fatto non proponga niente di vero, niente di buono e non mi mostri niente di bello. Di conseguenza non mi sento aiutato ad essere più vero, più buono e a percorrere un cammino di bellezza e questo mi preoccupa dal momento che mi è stato insegnato che è la Bellezza che salverà il mondo», spiega padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti. Precisando di non fare di tutta l’erba un fascio, il sacerdote aggiunge in una intervista ad Avvenire, «è ormai ben noto che la ricorrenza di Halloween è nel calendario degli occultisti, dei maghi e dei cultori di satana, una delle ‘festività’ più importanti. Dicendo questo non si vuol affermare che tutti quelli che festeggiano Halloween hanno esperienze negative, ma certamente il contenuto della festa e le modalità con le quali la si vive, abbassano se non addirittura tolgono le difese». (agg. di Niccolò Magnani)
PAPA RATZINGER E L’ATTUALITÀ DELLA FESTA
Come Francesco, anche Benedetto XVI ha più volte ricordato lungo il suo Magistero l’importanza e il valore dei santi, “fratelli e testimoni” per tutti anche oggi nel 2017. A sottolineare l’attualità della Festa di Ognissanti e la testimonianza di questi protagonisti della vita della Chiesa, ci ha pensato Papa Ratzinger in una bella omelia del 1 novembre 2006: «Ma “a che serve la nostra lode ai santi, a che il nostro tributo di gloria, a che questa stessa nostra solennità?”. Con questa domanda comincia una famosa omelia di san Bernardo per il giorno di Tutti i Santi. È domanda che ci si potrebbe porre anche oggi. E attuale è anche la risposta che il Santo ci offre: “I nostri santi – egli dice – non hanno bisogno dei nostri onori e nulla viene a loro dal nostro culto. Per parte mia, devo confessare che, quando penso ai santi, mi sento ardere da grandi desideri». Citando San Bernardo, il pontefice tedesco ha ribadito il significato odierno della festa legata a Tutti i Santi di Dio: «guardando al luminoso esempio dei santi risvegliare in noi il grande desiderio di essere come i santi: felici di vivere vicini a Dio, nella sua luce, nella grande famiglia degli amici di Dio. Essere Santo significa: vivere nella vicinanza con Dio, vivere nella sua famiglia. E questa è la vocazione di noi tutti, con vigore ribadita dal Concilio Vaticano II, ed oggi riproposta in modo solenne alla nostra attenzione». (agg. di Niccolò Magnani)
LE ORIGINI DELLA FESTA
Il giorno di Tutti i Santi, noto come Ognissanti, è una festa cristiana che celebra insieme la gloria e l’onore di tutti i santi, compresi anche quelli non canonizzati. La solennità del calendario liturgico cade il 1° novembre. Si tratta di una festa di precetto e fino al 1955, prima delle riforme di papa Pio XII, aveva anche una vigilia ed un’ottava. Le prime tracce di Ognissanti sono attestate ad Antiochia, con riferimento alla domenica successiva alla Pentecoste (festa cristiana in cui viene celebrata l’effusione dello Spirito Santo, dono del Risorto, e la nascita della Chiesa). La festa di tutti i Santi si diffuse in Europa a partire dai secoli VIII-IX e, a partire dal secolo IX, si iniziò a celebrarla anche a Roma. E’ una festa di speranza, come riporta Famiglia Cristiana, e rappresenta la parte eletta e riuscita del popolo di Dio. Ma non solo: richiama l’uomo al suo fine e alla sua vera vocazione, ovvero la santità. Santità alla quale l’uomo è chiamato non attraverso opere straordinarie, bensì con il compimento fedele della grazia del battesimo.
OGNISSANTI, IL SIGNIFICATO DELLA FESTA CRISTIANA
Come sottolinea Famiglia Cristiana, il significato di questa festa è quello di festeggiare tutti i santi, guardando coloro che già hanno conquistato l’eredità della gloria terrena: coloro “che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione”. Dei modelli che hanno deciso di accettare di lasciarsi incontrare da Gesù, sia attraverso i desideri che le debolezze, sia tra sofferenze e tristezze. La beatitudine è un frutto di sovra abbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. Tutti hanno deciso di lasciarsi pervadere dall’amore, fino a scomparire con l’ingresso di Gesù in loro. A riportarli alla via di povertà è stata la Regina di tutti i Santi, Maria: è con lei che essi vivono attualmente nascosti nel segreto del padre.
“I SANTI NON SONO SUPERUOMINI”
La festa di Ognissanti non significa la festa della perfezione, degli uomini e donne “bravi” e senza errori, insomma di una sorta di “superuomini”; a fugare ogni dubbio, ogni anno, è la stessa Chiesa che indica la strada percorsa dai santi non perché non abbiano mai sbagliato ma perché si sono fidati di un amore e di un fascino che ha riempito per davvero la loro vita, tanto da farli compiere opere che non avrebbero mai neanche immaginato. «La differenza con il resto dell’umanità consiste nel fatto che quando hanno conosciuto l’amore di Dio lo hanno seguito con tutto il cuore; hanno speso la loro vita al servizio degli altri, diffondendo gioia e pace», spiegava Papa Francesco nell’Angelus di Ognissanti del 2013. I santi non sono superuomini e non lo saranno mai: «non sono nati perfetti sono come noi, come ognuno di noi, persone che prima di raggiungere la gloria del cielo hanno vissuto una vita normale, con gioie e dolori, fatiche e speranze», proseguiva ancora Bergoglio. In sostanza, va ricordato e imparato che la santità non è un “lusso per pochi” ma è una vocazione per tutti: «Tutti siamo chiamati a camminare sulla via della santità e questa via ha un nome e un volto, quello di Gesù. Lui nel Vangelo ci mostra la strada: quella delle beatitudini». (agg. di Niccolò Magnani)
LA CONTRO-HALLOWEEN
Milano e un po’ in tutta Italia la festa di Ognissanti per la Chiesa Cattolica rappresenta una parallela “sfida” e proposta di estrazione compeltamerne diversa a quella che ormai la massa ha preso come festa popolare “ufficiale”, ovvero Halloween. La curia milanese, per volere dell’Arcivescovo Emerito Angelo Scola, dal 2015 ha indetto la “Notte dei Santi” con la quale si cerca di rinnovare la proposta della santità e della via cristiana nelle stesse ore in cui migliaia di giovani e non pensano ai dolcetti o scherzati, alle sbornie pesanti e alle urla per strada. «La Notte dei Santi, la notte dei contrasti e dei carismi. Chiederemo agli adolescenti della Diocesi di percorrere le strade che segnano il nuovo skyline di Milano ma che “nascondono” il bello di una città che sa ancora diffondere la gioia del Vangelo», è l’invito posto anche dal neo arcivescovo Mario Delpini che continua nel segno della intelligente innovazione precedente. La Milano dei contrasti per la Festa di Ognissanti: l’acuta proposta vede un percorso molto particolare. «Alla vigilia della Festa di Tutti i Santi, ci metteremo in cammino attraversando una zona di Milano che segna il nuovo skyline della città e che raccoglie la nuova «movida» dei giovani milanesi: corso Como, piazza Gae Aulenti, i grattacieli di Porta Nuova.Passeremo anche dalla Stazione Centrale e dal quartiere intorno che lascia intravedere situazioni di disagio e povertà, che testimonia il dramma di chi dorme all’addiaccio o di chi si mette in viaggio come migrante in cerca di nuova speranza». Ecco qui tutte le info del programma e del percorso: un modo innovativo, diverso e all’interno della proposta di fede che se svolto senza pesanti “schematismi” o moralismi potrebbe davvero portare una ventata di aria fresca in una città meravigliosa ma spesso “incastrata” nelle proprie mode e movida. (agg. di Niccolò Magnani)