Se la notizia venisse confermata, i cittadini di Bari riceverebbero un duro colpo. Di immagine si intende, si spera non anche alla loro fede. Ma anche quelli di Venezia. Di che si tratta? Le due città italiane da secoli sono le depositarie dei resti di uno dei santi più importanti di sempre, tanto da essere venerato non solo dalla Chiesa cattolica, ma anche da quella ortodossa e altre confessioni cristiane. La sua figura poi, ma qui siamo fuori del campo della fede, è quella che secondo la tradizione ha ispirato quella di Babbo Natale, conosciuto infatti anche come Santa Claus (San Nicola aveva la fame di regalare tutto il possibile ai poveri e una volta per farlo si sarebbe anche calato da un camino, proprio come Babbo Natale). Nato a Licia, nell’attuale territorio turco nel 270 dopo Cristo, divenne vescovo della città  di Myra,  oggi Demre, sempre in Turchia, dove sarebbe morto nel 343. La sua tomba è sempre stata un mistero: fino al 1087 si sarebbe trovata nella cattedrale di quella città, quando la città cadde in mano islamica.



I cristiani di Bari e Venezia che erano i maggiori commercianti con quelle zone, cominciarono a litigare su chi dovesse portare via i resti del santo. Arrivarono prima i baresi che trafugarono lo scheletro del santo. I veneziani però non si rassegnarono e durante la  prima crociata quando Myra tornò ai cristiani, vennero a sapere che la vera tomba del santo si trovava in un altro posto rispetto all’altare maggiore dove i baresi avevano trovato uno scheletro. Trovarono infatti molte ossa umane in una parte secondaria della cattedrale e le portarono con loro. Altre reliquie si troverebbero in altre città, come Rimini e in Francia. Il santuario principale a lui dedicato si trova comunque a Bari, città che lo venera in modo particolare. Adesso arriva la notizia che archeologi turchi avrebbero scoperto che sotto al pavimento della cattedrale di Myra ci sarebbe uno spazio vuoto contenente una tomba con delle ossa. Il vero sepolcro di San Nicola? Per gli archeologi è sicuro, e i baresi e i veneziani avrebbero portato via le ossa di alcuni preti sepolti chissà quando. Difficile arrivare nella cripta sepolta, perché vorrebbe dire distruggere gli antichi e preziosi mosaici sui pavimenti, ma gli studiosi si dicono fiduciosi di poterlo fare.

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