Dei minorenni accusati di violenza sessuale nei confronti di due studentesse ucraine, rispettivamente di 21 e 23 anni. E’ accaduto in un parco pubblico di Milano ed i responsabili della violenza sono dei giovanissimi egiziani, un gruppo tra i 13 e i 15 anni che nonostante la verde età non si sono fatti problemi ad accerchiare, rivolgere pesanti avances e anche passare ai fatti palpeggiando le due malcapitate studentesse, nella zona a nord-ovest del capoluogo lombardo nel quartiere QT8. Il 15enne è stato arrestato, mentre un altro minorenne è stato denunciato, ma i due non erano soli. Facevano infatti parte di un gruppo che aveva noleggiato delle biciclette e stava passeggiando nel parco sulle due ruote. E’ proprio all’interno del parco che i giovani minorenni egiziani hanno avvicinato le due ragazze ucraine che sono state prima molestate verbalmente, con apprezzamenti molto pesanti, poi due degli aggressori si sono avvicinati, palpeggiando in maniera insistita le ragazze.



PRESENTI ANCHE DUE 13ENNI NON DENUNCIABILI

La reazione delle due ucraine non si è fatta attendere, con le ragazze che hanno spintonato gli aggressori che sono stati messi in fuga sulle loro bici, seguiti a ruota dall’intero gruppo. Ma la vicenda non è finita qui, visto che le vittime hanno chiesto aiuto alle forze dell’ordine, che per identificare gli aggressori hanno controllato il noleggio delle biciclette risalendo ai nominativi delle ragazze e, conseguentemente, agli autori della violenza. I carabinieri sono riusciti a risalire ai nomi dell’intero gruppo, ma i 13enni non potevano essere incriminati, i due più grandi sì ed ora dovranno rispondere di aggressione e violenza sessuale. Un episodio preoccupante alla luce dell’età estremamente giovane dei molestatori, a Milano diverse persone hanno lamentato un calo delle condizioni di sicurezza dei parchi pubblici, con la richiesta di un maggior controllo in loco da parte delle forze dell’ordine.



Leggi anche

Bimbi maltrattati, insultati e abbandonati all'asilo nido/ 4 maestre di Verona rischiano il processo